LA 14a DIVISIONE SS

GALIZIEN

di Massimiliano Afiero

La prima divisione ucraina della Waffen SS, assunse inizialmente la denominazione Galizien, nel tentativo di nascondere ad Hitler l'origine slava dei suoi elementi. La Galizia era stata una provincia dell'Impero asburgico fino alla fine della prima guerra mondiale, e quindi i galiziani potevano essere considerati in qualche modo una popolazione di stirpe germanica, condizione necessaria per dei volontari SS.

Origine della divisione

La Galizia, abitata da polacchi, ma soprattutto da Ucraini, era stata incorporata nel Governatorato generale di Polonia, come 5° distretto. Il governatore, il Brigadeführer Otto Wächter stabilì nella regione un clima di tranquillità e di tolleranza verso tutte le minoranze etniche, accattivandosi le simpatie della popolazione, trasformando la Galizia in una delle regioni più pacifiche di tutto l'Ostand. Venne autorizzato dalle autorità tedesche un Comitato nazionale ucraino, guidato dal Professor Kubyovich, che incentivò la collaborazione politico e militare del popolo ucraino al fianco della Germania nazionalsocialista. L'SS-Gruppenfuehrer Gottlob Berger, responsabile dell'Ufficio arruolamenti della Waffen SS, considerò fin dall'aprile del 1941 la possibilità di reclutare gli ucraini della Galizia nelle formazioni SS. L'idea incontrò notevoli opposizioni nelle alte gerarchie SS, dal momento che gli ucraini erano considerati degli "slavi" e quindi essere inferiori. Lo stesso Wächter nel 1942 tentò di formare unità militari con volontari galiziani, ma senza successo. Solo nel 1943, la mentalità dei reclutatori della Waffen SS nei riguardi dei popoli dell'est cambiò radicalmente: dopo aver visto i buoni risultati ottenuti dai Battaglioni Schuma baltici e dalle formazioni cosacche anticomuniste, i tedeschi si erano decisi ad arruolare gli slavi nelle loro unità.

CAMPAGNA ARRUOLAMENTI

Il 1 marzo 1943, Wächter inviò ad Himmler una prima proposta di formare una unità militare ucraina in Galizia. Himmler dopo alcune insistenze di Wächter autorizzò il progetto ma a condizione che il reclutamento dei volontari fosse condotto solo in Galizia e la formazione fosse considerata Galiziana e non Ucraina. Il 29 marzo venne quindi autorizzata la formazione del Polizei Schuetzen Regiment Galizien: ai centri di arruolamento si presentarono circa 12.000 volontari in pochissimi giorni. Con questo grande numero di volontari, Wächter e Berger pensarono dunque di passare direttamente a formare una nuova divisione SS completa. Himmler, sempre desideroso di espandere la sua Waffen SS, autorizzò la nuova proposta. Per incentivare la campagna arruolamenti vennero organizzati diversi incontri con il Comitato Nazionale Ucraino. In uno di questi incontri, avvenuto il 18 aprile, i leaders ucraini presentarono a Wächter un memorandum con le seguenti richieste:

·         la divisione doveva essere considerata come il nucleo del futuro esercito ucraino e che i volontari avrebbero usato la loro lingua e l'emblema nazionale;

·         la divisione doveva collaborare con la Wermacht e non utilizzata come forza di polizia

·         La divisione doveva includere tutti gli elementi ucraini che già servivano nelle unità militari e paramilitari tedesche;

·         che tutti gli ucraini imprigionati per attività nazionalista dovessero essere liberati;

·         che la divisione dovesse essere utilizzata solo contro i russi e non contro gli alleati.

I tedeschi accettarono solo alcune richieste e liberarono alcuni ex-legionari del battaglione Nachtigall (formato con volontari ucraini e disciolto nel 1941) ai quali venne concesso di arruolarsi nella divisione.

Venne stabilito quindi che:

1.      la divisione faceva parte della Waffen SS, come le altre formazioni volontarie;

2.      gli ufficiali superiori dovevano essere esclusivamente tedeschi;

3.      non erano consentiti l'uso della bandiera e l'emblema nazionale ucraino poiché la divisione doveva essere ufficialmente riconosciuta come galiziana.

FORMAZIONE DELLA DIVISIONE

Il 28 aprile 1943 venne iniziata la campagna arruolamenti per la nuova divisione SS. Il proclama di Wächter diffuso dalla stampa e dalla radio conteneva quattro punti chiave:

1.      Il Fuehrer aveva permesso alla Galizia l'onore di combattere fianco a fianco con il Terzo Reich nella grande lotta europea contro il bolscevismo.

2.      I volontari della divisione avrebbero avuto gli stessi diritti e privilegi dei loro camerati tedeschi.

3.      La divisione doveva essere composta esclusivamente da volontari.

4.      Costituiva una referenza l'essere figli di veterani dell'esercito austro-ungarico.

Nei giorni successivi si presentarono migliaia di volontari tutti desiderosi di combattere contro Stalin. All'8 maggio il loro numero era già arrivato alla straordinaria cifra di 20.000, da aggiungere ai 12.000 volontari già selezionati per il Polizei Schuetzen Regiment Galizien. Dopo circa un mese il numero dei volontari per la nuova divisione salì ad 80.000. Di questi 80.000 solo 29.124 vennero ritenuti idonei per essere arruolati. Poiché non tutti potevano essere inquadrati nella nuova divisione, gli altri vennero utilizzati per la formazione di cinque reggimenti di Polizia (Galizische SS-Freiwilligen Regiment Polizei). Il 18 luglio 1943, i primi 2.000 volontari lasciarono Lvov (Lemberg) per essere trasferiti al campo di addestramento di Debica nel Governatorato Generale. 350 volontari aspiranti ufficiali partirono per la scuola ufficiali delle SS a Bad Tolz. La maggior parte di loro rispettava i canoni della razza ariana: capelli biondi e occhi azzurri. Altri 350 aspiranti sottufficiali partirono per le scuole di Klagenfurt e Posen-Treskau. Il 30 luglio 1943, l'SS-HauptAmt annunciò ufficialmente la nascita della nuova divisione SS, designata come 14.SS Freiwilligen Division Galizien. L'unità doveva comprendere tre reggimenti di fanteria, uno di artiglieria e altri servizi di supporto divisionale. Per l'emblema della divisione venne scelto il leone con le tre corone ducali, simbolo della Galizia. Il leone venne usato anche per la mostrina ufficiale della divisione e lo scudo sul braccio sinistro dell'uniforme. Per tentare di accontentare in qualche modo i nazionalisti ucraini, venne aggregato al Corpo Ufficiali della divisione un ufficiale ucraino con funzioni di collegamento tra il Comitato Nazionale ucraino e lo Stato Maggiore della Galizien, il Waffen-Hauptsturmfuehrer Paliiv, veterano della Legione Ucraina nell'esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale. L'unità venne posta inizialmente agli ordini del Gruppenführer Walther Shimana (fino al novembre dello stesso anno) sostituito poi dal Brigadeführer Fritz Freitag. Come Capo di Stato Maggiore dell'unità venne designato un ufficiale trasferito dall'esercito tedesco, il Major Wolf-Dietrich Heike. Nello Stato Maggiore della divisione era presente anche il Waffen-Hauptsturmfuehrer Honczarenko, ex-ufficiale dell'esercito zarista durante la prima guerra mondiale ed ex-ufficiale dell'Armata Bianca del generale Wrangel durante la guerra civile russa. Nei campi di addestramento gli aspiranti ufficiali, sottufficiali e i volontari ucraini si comportarono egregiamente, malgrado la brutalità dei metodi tedeschi. Solo dopo quattro mesi di durissimo addestramento i volontari ucraini poterono ricevere la visita dei loro cari ai campi di manovra.

PRIME BATTAGLIE

Alla fine di gennaio del 1944, il periodo di addestramento base per i volontari ucraini giunse al termine; solo l'addestramento del personale specializzato era ancora in fase di svolgimento. Il 24 gennaio 1944, i tre reggimenti di granatieri della divisione ricevettero il numero di identificazione ufficiale:

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment Nr.29 (Galizisches Nr.1)

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment Nr.30 (Galizisches Nr.2)

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment Nr.31 (Galizisches Nr.3)

In questo stesso periodo Freitag si assentò temporaneamente per partecipare ad alcuni corsi di addestramento. Durante la sua assenza, la divisione passò agli ordini dell'SS-Obersturmbannfuehrer Beyersdorf, già comandante del Reggimento di artiglieria.

Il Kampfgruppe Beyersdorf

Pochi giorni dopo giunse un ordine dal Comando delle SS del Governatorato Generale in cui veniva richiesto l'invio immediato di truppe da impegnare contro le forze partigiane del generale Kovpak. Questi ribelli erano entrati in Galizia, espressamente per sabotare la campagna arruolamenti per la 14a divisione SS. Beyersdorf, ufficiale veterano della divisione SS Polizei, scelse i migliori elementi per la formazione del Kampfgruppe: un battaglione rinforzato di fanteria, una batteria di artiglieria, un plotone anticarro, uno pionieri e servizi logistici. I reparti di fanteria erano agli ordini dell'SS-Sturmbannfueher Bristot, mentre l'artiglieria era agli ordini dello Sturmbannfuehrer ucraino Palienko (ex-membro dell'esercito zarista, ed ex-ufficiale dell'esercito polacco). Il Capo di Stato Maggiore Heike, tentò di opporsi all'impiego delle truppe galiziane in operazioni anti-partigiane, dal momento che questo violava gli accordi firmati tra Wächter ed il Comitato Centrale Ucraino di Galizia. Le sue proteste non sortirono alcun effetto e il Kampfgruppe Beyersdorf venne trasferito a nord ovest di Lvov, combattendo contro le forze partigiane per circa un mese nelle località di Cieszanow, Lubaczow, Tarnogrod, Bilgoraj, Zamosc e nel distretto di Chelm. L'impegno dei volontari galiziani venne particolarmente apprezzato dal GeneralMajor Model; gli elementi del Kampfgruppe Beyersdorf si erano distinti per il loro coraggio e la loro combattività.

NEUHAMMER

Mentre il Kampfgruppe Beyersdorf combatteva contro i partigiani di Kovpak, l'Alto Comando SS decise di trasferire i reparti della divisione in Slesia, al campo di addestramento di Neuhammer. Qui, all'inizio di marzo si ricongiunsero anche gli elementi del Kampfgruppe Beyersdorf. L'addestramento dei reparti continuò fino a maggio, quando Wächter in persona e l'Oberst Bisanz si recarono in visita a Neuhammer. Il 16 maggio giunse in visita ufficiale anche il Reichsfuehrer Himmler, che restò a Neuhammer per due giorni, seguendo con particolare attenzione le esercitazioni dei volontari ucraini per meglio valutare il loro grado di addestramento raggiunto. La divisione cambiò ancora una volta denominazione, diventando la 14a Waffen Grenadier Division der SS (Galizische Nr.1): il titolo Waffen stava ad indicare che la divisione era composta da elementi non tedeschi. Allo stesso modo vennero ridenominati i suoi reggimenti, Waffen Grenadier Regiment der SS 29, 30 e 31.

TRASFERIMENTO AL FRONTE

Durante l'inverno 43-44 i russi erano penetrati profondamente in Ucraina; con l'arrivo della primavera le avanguardie sovietiche stavano avanzando pericolosamente verso la Galizia. Dalla metà di aprile la gran parte dell'Ucraina sovietica era stata riconquistata dai russi. Il fronte della Galizia era diventato prima linea. L'estate del 1944 fu ancora più disastrosa per i tedeschi. Gli Stati baltici, la Bielorussia erano nelle mani dei sovietici. Nel settore meridionale del fronte i sovietici avevano raggiunto le frontiere del 1939. A Nord, il Gruppo di Armate Nord era stato respinto fino ai confini della Lituania ed una parte delle truppe era rimasta assediata in Curlandia. Il Gruppo di Armate del Centro era stato letteralmente annientato. I russi erano giunti ai sobborghi di Varsavia. Più a sud, il Gruppo di Armate Nord Ukraine, comprendente la 1a e la 4a Armata Panzer e la 1a Armata ungherese era stato costretto a ripiegare ulteriormente. Il Gruppo di Armate Süd Ukraine lamentava perdite maggiori. Durante la metà di giugno, il quartier generale della 14a divisione SS ricevette un ordine dal Gruppo di Armate Nord Ukraine: il GeneralMajor Model invitò Freitag ed Heike per discutere l'impiego operativo della 14a divisione SS. Durante l'incontro venne deciso di assegnare la divisione alle dipendenze della 1a Armata Panzer, dislocata nella regione di Stanyslaviv, un settore relativamente calmo dei Monti Carpazi. La Galizien sulla carta era un'unità a pieno organico, ma senza esperienza di combattimento. Freitag ed Heike si incontrarono subito dopo con il generale Raus, comandante della 1a Armata Panzer, il quale acconsentì al trasferimento temporaneo dell'unità in un settore non troppo vicino alla linea del fronte.

FRONTE DELLA GALIZIA

Caricati sui vagoni ferroviari, i reparti della divisione partirono per la loro destinazione. Durante il viaggio, esattamente il 28 giugno, il Comando del Gruppo di Armate Nord Ukraine ordinò di trasferire i reparti della Galizien più a nord, in Galizia nel settore di Brody a nord est di Lvov. L'Intelligence tedesca aveva notato nell'area una grossa concentrazione di truppe sovietiche e si riteneva che quello fosse il punto dove il nemico intendesse spezzare la linea del fronte. La divisione passò dunque alle dipendenze della 4a Armata Panzer e più precisamente a quelle del XIII° Corpo del generale Hauffe, che comprendeva i seguenti reparti:

la 454a Divisione di sicurezza, dislocata sull'ala sinistra del Corpo;

la 361a Divisione di fanteria al centro dello schieramento;

il KorpsAbteilung C, che comprendeva i resti di tre divisioni di fanteria (183a, 217a e 339a)

la 349a divisione di fanteria, sull'ala destra dello schieramento

La Galizien, vista comunque la mancanza di esperienza combattiva dei reparti, venne schierata in seconda linea, dietro la 361a Divisione di fanteria, come riserva del Corpo. La 4a Armata Panzer includeva oltre al XIII° Corpo di Hauffe, anche il XXIV° e due PanzerKorps, il XXXXVIII° e il LVI°. Questi due ultimi Corpi erano corazzati solo sulla carta, dal momento che entrambi disponevano di soli 50 carri. Contro c'erano 43 divisioni russe con 1.800 carri ed una totale supremazia aerea. I reparti della divisione presero posizione: a nord il 31° Reggimento, insieme al III° Abteilung del reggimento di artiglieria; al centro il 30° Reggimento con il II° e IV° Abteilung del reggimento di artiglieria; a sud il 29° Reggimento, seguito dall'SS-Fusilier Bataillon e dal I° Abteilung dell'artiglieria.

I SOVIETICI ATTACCANO

L'offensiva sovietica iniziò all'alba del 14 luglio, preceduta da un massiccio attacco aereo e da un pesante bombardamento dell'artiglieria sopra le posizioni tedesche.

Le avanguardie corazzate sovietiche sbaragliarono letteralmente le difese nemiche: i reparti della 4a Armata Panzer vennero letteralmente sbaragliati, la linea difensiva venne spezzata in numerosi punti a nord e a sud delle posizioni difese dal XIII° Corpo. I reparti della Galizien, schierati in seconda linea, vennero inviati subito in battaglia per tentare di bloccare le penetrazioni nemiche. Con le truppe germaniche in preda al panico ed in piena ritirata, il morale dei giovani ucraini fu messo a dura prova. Tuttavia i reparti seppero reagire bene e prontamente: i primi a muoversi furono gli elementi  del 30° Reggimento. Dopo essersi spostati in direzione sud-est, furono impegnati in combattimento contro una formazione corazzata sovietica. Con le poche armi anticarro a disposizione e i cannoni del reggimento di artiglieria i volontari ucraini riuscirono ad ingaggiare furiosi scontri a fuoco con i potenti carri russi, distruggendone un gran numero. L'aviazione sovietica attaccò immediamente le truppe in movimento, bloccando la loro avanzata e facendo registrare notevoli perdite. Freitag ordinò anche agli altri due reggimenti di intervenire nella battaglia, per cercare di ristabilire la situazione. Il potente fuoco di sbarramento dell'artiglieria nemica e i cacciambombardieri sovietici rallentarono notevolmente i loro spostamenti. Il 15 luglio, i reparti del 29° e 30° Reggimento continuarono nel loro tentativo di contrattaccare, ma senza successo. Dopo sanguinosi combattimenti corpo a corpo la loro avanzata continuava ad essere bloccata dagli agguerriti reparti sovietici, che passarono a loro volta a contrattaccare lungo tutta la linea del fronte. I collegamenti tra i vari reparti iniziarono a saltare, non si capiva più dove fosse il nemico e dove fossero i reparti amici. Si paventava ormai la minaccia dell'accerchiamento. A partire dal 16 luglio, i reparti ucraini iniziarono a ripiegare verso ovest, continuando a combattere duramente contro le formazioni sovietiche. Il giorno dopo, mentre i reparti del 29° e 31° Reggimento riuscirono a ristabilire una nuova linea difensiva, quelli del 30° Reggimento erano rimasti completamente tagliati fuori. Contemporaneamente il comando del XIII° Corpo informò ufficialmente Freitag che l'intero Corpo era stato circondato quindi bisognava raggruppare le forze per tentare di rompere l'accerchiamento. Nei due giorni successivi i russi intensificarono i loro attacchi contro la sacca di Brody.

MANOVRA DI ROTTURA

Nella giornata del 18 luglio lo Stato Maggiore del Corpo preparò un piano per l'evacuazione delle truppe intrappolate a Brody, che prevedeva un'azione parallela dall'esterno organizzata con i reparti della 1a Armata Panzer. Per uscire dalla sacca i reparti del XIII° Corpo dovevano avanzare per circa 30 chilometri passando attraverso dense e paludose foreste. Nel frattempo i russi continuavano ad attaccare focalizzando la loro attenzione proprio nel settore difeso dai reparti del 29° e 30° Reggimento della 14a divisione SS: particolarmente impegnate furono le compagnie dell'SS-Füsilier Bataillon ed del Battaglione del genio. Il 20 fu la volta dei reparti del 31° Reggimento a dover subire l'assalto delle formazioni nemiche: nella furia dei combattimenti restò ucciso lo stesso comandante del reggimento insieme alla maggior parte degli altri ufficiali. L'unità per mancanza di graduati e di effettivi venne temporaneamente disciolta e i superstiti vennero trasferiti a rinforzare le altre unità della divisione. Il 21 luglio finalmente, la manovra di rottura venne tentata e vennero stabiliti i collegamenti con le forze germaniche all'esterno della sacca, attraverso uno stretto corridoio. Le forze sovietiche, compresa la manovra nemica, presero subito a bombardare il passaggio trasformando il ripiegamento dei reparti in un massacro. Lungo le strette piste transitabili i veicoli e le colonne ippotrainate, vennero colpite violentemente dal fuoco dei caccia bombardieri sovietici, falciando tutto e tutti. Ovunque era scoppiato l'inferno. Verso mezzogiorno il comandante Freitag, tenne un'ultima riunione con i suoi ufficiali dello Stato Maggiore per tentare di fare il punto della situazione: i pochi sporadici rapporti che ancora giungevano dai reparti in combattimento fecero capire a Freitag che la sua divisione non esisteva più come unità organica. I superstiti riuniti in piccoli gruppi da combattimento si battevano orami isolati, senza più ordini precisi, in cerca di una via di fuga verso ovest. Lo stesso Freitag insieme allo Stato Maggiore della divisione, si unì ad un gruppo di fuggiaschi, abbandonando la divisione ucraina al suo tragico destino. I volontari ucraini, abbandonati dal loro comandante e senza adeguata esperienza combattiva, continuarono a battersi strenuamente per tentare di sfuggire alla morsa sovietica. L'artiglieria della divisione dopo aver sparato fino all'ultimo colpo, abbandonò i pezzi e gli artiglieri continuarono a battersi come semplici granatieri. Dalla sacca riuscirono a sfuggire solo 3.000 superstiti, gli altri morti, feriti o dispersi. Molti ucraini, sentendosi abbandonati dai tedeschi, si unirono nei giorni seguenti alle forze insurrezionali dell'Upa.

RIORGANIZZAZIONE

Seguendo la drammatica evacuazione dalla sacca di Brody, nel totale caos, tutti i superstiti della divisione Galizien vennero trasferiti sui Carpazi. Freitag, malgrado la sua "fuga" non autorizzata, venne ancora designato dal Comando germanico per la riorganizzazione della 14a divisione SS. Dopo un breve periodo di riposo, i volontari ucraini vennero trasferiti ad agosto, a Serednye, nel cuore della Rutenia, territorio sotto sovranità ungherese. Nel frattempo Freitag ed Heike, erano volati a Berlino per conferire con Himmler. Durante l'incontro con il Reichsfuehrer, Freitag fece un quadro disastroso sulla condotta dei suoi reparti richiedendo di essere rimosso dal comando. Himmler rifiutò le dimissioni e non volle credere alle parole di Freitag: da altre fonti, egli aveva saputo che i volontari ucraini si erano battuti valorosamente di fronte alle soverchianti forze nemiche sacrificandosi fino alla morte. Freitag venne proposto addirittura per la la croce di cavaliere: aveva tradito in battaglia i suoi uomini e grazie al loro valore ora gli veniva concessa la RitterKreuz. Dopo l'incontro con Himmler, Freitag ed Heike tornarono al campo di addestramento di Neuhammer, dove c'erano nuovi reparti destinati alla divisione. Avviate le operazioni, entrambi ritornarono in Rutenia per presiedere il trasferimento dei volontari ucraini a Neuhammer. A partire dal 15 settembre 1944, iniziò ufficialmente il piano di riorganizzazione della 14a divisione SS. A Neuhammer, c'erano già in addestramento oltre i tre battaglioni della divisione che non erano giunti al fronte, anche 200 nuovi ufficiali ucraini che avevano completato di recente i corsi nelle Junkerschulen delle SS. Circa 1.000 sottufficiali e personale specializzato tedesco venne aggregato alla divisione insieme a numerosi volksdeutsche dell'Ungheria e della Slovacchia. Molti giovani ucraini reclutati nelle unità contraeree della Luftwaffe andarono altresì ad ingrossare gli effettivi della divisione. Il problema principale della riorganizzazione della divisione restava però quello delle armi e dell'equipaggiamento. I tedeschi non disponevano di sufficienti scorte per equipaggiare tutti i reparti dell'unità: mancavano soprattutto le armi pesanti. La più grande novità in questo periodo di riorganizzazione della 14a divisione, fu la concessione da parte dei tedeschi a riconoscere finalmente la vera nazionalità dei volontari ucraini. Venne autorizzata la bandiera blu e gialla con il tridente, simbolo dell'Ucraina, e la parola Galizien (per ordine diretto dell'SS-Hauptamt) venne sostituita dalla parola Ukraine nella classificazione della divisione e dei suoi rispettivi reggimenti. Lo scudo da braccio per i volontari non venne modificato né vennero modificati altri distintivi nell'uniforme. Continuò ad essere utilizzato il simbolo della Galizia (il leone rampante con le tre corone).

Rivolta in Slovacchia

Mentre gli ucraini stavano completando il loro addestramento a Neuhammer, in Slovacchia era esplosa una ribellione contro il governo slovacco di Monsignor Tiso. La rivolta era capeggiata dal generale Catlos, insieme alla maggior parte dell'esercito slovacco ed era stata organizzata grazie all'intervento di agenti comunisti paracadutati dietro le linee tedesche. Ai rivoltosi si erano unite numerose formazioni partigiane e reparti dell'esercito regolare sovietico. Per tentare di ripristinate la situazione i tedeschi impegnarono tutte le forze disponibili nell'area, utilizzando diversi Kampfgruppe creati ad hoc per l'occasione. Venne deciso dal Comando germanico di utilizzare anche i reparti della 14a SS: il comando divisionale organizzò un Kampfgruppe agli ordini dell'Obersturmbannfuehrer Karl Wildner, un volksdeutsche della Slovacchia e comandante del III° Battaglione del 29° Reggimento, non impegnato nella battaglia di Brody. Rinforzato con una batteria Flak, due plotoni anticarro, due plotoni pionieri ed un plotone comunicazioni, il Kampfgruppe Wildner raggiunse la forza complessiva di circa 1.500 uomini. Il 2 settembre il Gruppo da combattimento era già in Slovacchia. Un altro Kampfgruppe venne formato subito dopo, meglio addestrato ed equipaggiato, agli ordini dell'SS-Hauptsturmfuehrer Friedrich Wittenmeyer, comandante del II° Battaglione del 31° Reggimento della 14a SS. Il Kampfgruppe Wittenmeyer inizialmente fu impegnato in operazioni contro i ribelli nell'area di Brezno, contribuendo alla eliminazione di numerose formazioni nemiche. Il 15 ottobre vista la presenza di numerose forze nemiche il Comando germanico decise di trasferire l'intera divisione ucraina in Slovacchia, nell'area nord-orientale del paese. La maggior parte dei volontari ucraini gradì questo traferimento, dal momento che le loro famiglie si erano rifugiate proprio sulle montagne slovacche dopo l'esodo dall'Ucraina in seguito all'arrivo dell'Armata Rossa. Sempre a metà ottobre, l'SS-Obergruppenfuehrer Höfle, comandante delle forze tedesche impegnate della rivolta in Slovacchia lanciò una massiccia offensiva contro le superstiti forze ribelli. Il Kampfgruppe Wittenmeyer giocò un ruolo importante nella fase finale di questa operazione, partecipando alla conquista della città di Banska Bystrika, roccaforte dei rivoltosi. All'inizio di novembre i Kampfgruppe Wildner e  Wittenmeyer rientrarono ufficialmente alle dipendenze della 14a SS. Il quartier generale della divisione venne posto a Zilina, i reparti del 29° Reggimento a Kysucke Nove Mesto, quelli del 30° a Bytca e quelli del 31° a Martin. La forza della divisione, inclusa l'unità di rincalzo e di addestramento, contava circa 20.000 uomini: una forza notevole, ma male armata ed equipaggiata. La mancanza di veicoli a motore costringevano i reparti ad un'azione esclusivamente difensiva, data la loro scarsa mobilità. I reparti della divisione furono quindi impegnati nella difesa della linea ferroviaria Zilina-Ruzomberok, e nella protezione degli impianti industriali e dei magazzini di rifornimento nell'area. In soli 10 giorni, i reparti della 14a SS ripulirono l'intera regione dalle formazioni partigiane appoggiate dalle forze regolari sovietiche del generale Popov. Grazie alle armi e all'equipaggiamento catturato al nemico, soprattutto artiglieria e veicoli a motore, i reparti migliorarono la loro potenza di fuoco.

Trasferimento in Slovenia

Alla fine del 1944 l'Armata Rossa fece il suo ingresso nella Slovacchia orientale. La 14a SS venne assegnata alla difesa dell'area intorno a Zilina, pesantemente minacciata. I volontari ucraini furono impegnati a costruire opere difensive per gli imminenti assalti nemici. Vennero formati alcuni kampfgruppe con reparti della divisione per tentare di tamponare le inevitabili falle nella linea difensiva tedesca. La marea sovietica era ormai inarrestabile e a nulla valsero il valore e la strenua resistenza dei combattenti ucraini, che restarono a combattere in territorio slovacco fino alla fine di gennaio, quando giunse l'ordine di trasferimento per la  Slovenia. Poiché non c'erano treni a disposizione per il trasferimento dei reparti, il viaggio fu fatto praticamente a piedi, lungo il percorso Zilina-Bratislava-Vienna-Graz. Una volta in Slovenia la divisione venne messa alle dipendenze del Comando generale SS della Slovenia agli ordini dell'SS-Obergruppenfuehrer Rosener. I reparti ucraini vennero subito impegnati contro le locali formazioni partigiane: la prima area di assegnazione fu la strada tra Celje e Maribor, sotto continuo attacco dei ribelli. La prima grande operazione anti-partigiana a cui parteciparono i reparti della 14a SS fu all'inizio di marzo, quando elementi della divisione rilevarono due reggimenti di fanteria tedesca nella pianura di Menina a nord di Lubiana; l'area era stata identificata come un'importante arteria per i rifornimenti da parte degli alleati alle formazioni partigiane. Arrivati in zona, gli ucraini effettuarono numerosi rastrellamenti senza tuttavia prendere contatto con le forze ribelli. Una decina di giorni dopo, la divisione dovette approntare un kampfrguppe per un rastrellamento nella piana di Boskovec, un'altra zona controllata dai partigiani. Il trasferimento dei reparti avvenne via treno: durante il tragitto il convoglio venne attaccato dai caccia bombardieri alleati, causando molte vittime tra gli ucraini.

FRONTE AUSTRIACO

Con l'avvicinarsi dell'Armata Rossa ai confini del Reich, il comando germanico decise di utilizzare la 14a divisione SS al completo nell'area di Maribor contro le avanzanti forze sovietiche. I volontari ucraini vennero impegnati nella costruzione delle difese intorno alla città; i pionieri della divisione prepararono i campi minati e i fossati anticarro. Il 26 marzo 1945 le prime avanguardie sovietiche erano a pochi chilometri da Maribor; nella stessa giornata, la 10a Fallschirmjaeger Division dislocò i suoi reparti al fianco degli ucraini. Due giorni dopo giunse un nuovo ordine per la 14a SS: bisognava chiudere la breccia che i russi, nella loro avanzata verso Graz, avevano aperto tra la 2a Armata Panzer (in Croazia) e la 6a Armata tedesca (in Austria), nel settore di Bad Gleichenberg e Krusdorf. Avanzando verso nord,  i reparti del 29° e del 30° reggimento della Galizien bloccarono e respinsero i sovietici dopo furiosi combattimenti, causando notevoli perdite al nemico. Più a nord, il Feldersatz Bataillon 14 (l'unità di riserva della divisione) partecipò insieme a reparti della 5a divisione SS Wiking ad un contrattacco nell'area di Feldbach. Altri elementi della divisione (tra cui il Füsiliers Bataillon 14) vennero assegnati alla 23a Panzer Division, impegnata più a sud a Bad Radkersburg. Il 31° Reggimento venne mantenuto in riserva, mentre il battaglione pionieri continuò ad essere impegnato nella costruzioni delle opere difensive intorno a Maribor. Dopo aver fatto affluire altre unità dell'area i russi tornarono all'attacco, più decisi che mai, nel tentativo di bloccare il ripiegamento verso l'Austria delle unità tedesche dislocate sul fronte jugoslavo. Intorno al castello di Gleichenberg si verificarono gli scontri più duri. I russi lanciarono una massiccia offensiva nel settore di Bad Gleichenberg e Straden dopo un pesante bombardamento di artiglieria. I reparti ucraini furono duramente impegnati a respingere gli assalti nemici: numerosi comandanti di unità, nel guidare di persona i propri uomini, finirono uccisi o gravemente feriti, nei combattimenti. Dopo tre giorni di incessanti e sanguinosi combattimenti, il fronte si stabilizzò; i tedeschi ne approfittarono per riorganizzare le difese. Il settore difeso dagli ucraini andava dal castello di Gleichenberg fino a Feldbach; i reparti erano scaglionati in profondità alfine di poter bloccare le possibili penetrazioni nemiche. Anche i reparti del 31° Reggimento vennero spostati in prima linea per rinforzare la linea difensiva. Seguirono giorni di attesa contrassegnati solo da sporadici scontri tra pattuglie esplorative e scambi di colpi di artiglieria. Le forze sovietiche erano quattro volte superiori a quelle ucraine, ma si guardavo bene dal lanciarsi ancora in attacchi frontali, viste le numerose perdite lamentate nei precedenti assalti. Solo verso la metà di aprile i sovietici rinnovarono i loro attacchi contro l'area difesa dagli ucraini. Il 16 aprile la 14a divisione SS passò alle dipendenze del IV° SS-PanzerKorps del generale Gille, mantenendo però le stesse posizioni all'estrema destra della 6a Armata tedesca.

L'esercito nazionale ucraino

All’inizio del 1945, sull'esempio dell’armata russa di liberazione del generale Vlassov, Vlassov, i tedeschi autorizzarono un'analogo progetto riservato ai soli volontari ucraini sotto la guida di Pavlo Shandruk: l'esercito nazionale ucraino (UNA, Ukrainska Natsionalna Armiia). Il tenente generale Shandruk ex-ufficiale di Stato Maggiore dell’esercito polacco, era stato un veterano della prima repubblica Ucraina sorta nel 1918. Superando una serie di difficoltà iniziali, Shandruk riuscì a farsi autorizzare dai tedeschi la formazione di ben due divisioni. La 1a divisione con i resti della 14a divisione SS Galizien e la 2a divisione con i volontari ucraini dispersi nelle varie unità della Wermacht, per un totale di circa 40.000 uomini. Il 19 aprile 1945 infatti la 14 a divisione SS passò, per ordine di Himmler, sotto il controllo dell'esercito nazionale ucraino. Il comando dell'unità passò al generale ucraino Krat. La 1a divisione dell'Una continuò a combattere in Austria e la 2a in Cecoslovacchia fino alla termine della guerra. La maggior parte dei volontari ucraini riuscì ad arrendersi alle truppe anglo-americane, ma numerosi di essi furono restituiti a Stalin, secondo gli accordi di Yalta, il quale non perse tempo ad eliminarli o a spedirli a marcire nei gulag in Siberia.

Bibliografia

M. Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", Ritter editrice

C. C. Jurado, "Breaking the Chains: 14 Waffen-Grenadier…", Shelf Books Ltd

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