La 20a divisione SS

Formazione della Brigata Estone

Il territorio estone fu occupato dai tedeschi nei primi mesi dell’operazione Barbarossa. Dopo l'invasione dell'Armata Rossa del 1940, gli estoni accolsero i tedeschi come liberatori. Pur non considerando le aspirazioni indipendentistiche, la politica di occupazione tedesca in Estonia fu molto mite rispetto agli altri territori dell'est. Fu autorizzata la riapertura delle scuole, delle Università, furono riaperti i musei e addirittura venne ristabilita la proprietà privata, abolita dal precedente regime sovietico. Inoltre le autorità militari tedesche autorizzarono da subito la formazione di truppe locali per la sicurezza nazionale e la lotta contro i partigiani. ll reclutamento venne gestito da tutte le diverse organizzazioni militari tedesche, inclusa la Waffen SS. Il 28 agosto 1942 venne annunciata dal Generalkommissar Litzmann la formazione della Legione Estone (Eesti Leegioni), unità volontaria che doveva combattere al fianco dei tedeschi nella lotta contro i russi, sull'esempio delle altre legioni europee, sotto l'egida della Waffen SS. La campagna arruolamenti, dopo un inizio incoraggiante non produsse però i risultati sperati e quindi fu necessario, per aumentare gli effettivi,  ricorrere al trasferimento forzato di numerosi elementi dai battaglioni di Polizia estoni. I volontari estoni vennero trasferiti per l'addestramento a Debica, in Polonia. Qui vennero formati tre battaglioni che andarono a costituire il 1° Reggimento SS granatieri volontari estoni (1° Estnisches SS Freiwilligen Grenadier Regiment), agli ordini del colonello Johannes Soodla. Nel marzo del 1943 il I° battaglione venne distaccato dal reggimento per essere trasferito alle dipendenze della 5a divisione SS Wiking,  impegnata in quel periodo in Ucraina sul fronte del Mius. Malgrado la perdita di un battaglione, nel maggio del 1943, grazie all'arrivo di nuovi volontari il reggimento estone venne trasformato nella 3a Brigata SS volontari estoni (3 Estnische SS-Freiwilligen Brigade). L'unità comprendeva due reggimenti (il 45° ed il 46°) ognuno con 3 battaglioni. Il 45° reggimento disponeva anche di una compagnia mortai, una anticarro ed una pionieri. Come primo comandante della Brigata, venne designato l'SS-Standartenfuehrer Augsberger, tedesco di origine austriaca. Grazie all'afflusso di nuovi volontari vennero completata la formazione di altri reparti, come di  Battaglione anticarro, uno di artiglieria ed uno antiaereo (Flak). Il battesimo del fuoco della Brigata avvenne sul fronte di Nevel, impegnata contro i partigiani e poi a Velikye Luki contro le forze sovietiche. A dicembre i reparti estoni passarono alle dipendenze della 16a Armata tedesca ed impegnati in combattimento nell'area di Staraya Russa.

LA 20a divisione SS estone

Alla fine di dicembre del '43, alla Brigata SS venne aggiunto un nuovo reggimento, il 47°, formato con i volontari dei due battaglioni di volontari estoni della Wermacht, il 658° ed il 659°. Il 658° era agli ordini del maggiore estone Alfons Rebane; durante l’occupazione sovietica del paese, era stato uno dei creatori del movimento nazionalista de “i Fratelli della foresta", ed era stato uno dei primi volontari estoni ad arruolarsi nell'esercito tedesco. Il 24 gennaio 1944, nacque ufficialmente la nuova divisione SS estone, designata come 20a Waffen-Grenadier Division der SS (estnische Nr.1). Comprendeva tre reggimenti di fanteria, un reggimento di artiglieria, un battaglione pionieri, una compagnia Flak ed una Anticarro per un totale di circa 15.500 uomini.

Gliederung (ordine di battaglia) della divisione:

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment 45 (estn. Nr.1)

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment 46 (estn. Nr. 2)

SS-Freiwilligen-Grenadier-Regiment 47 (estn. Nr. 3)

SS-Freiwilligen-Divisions-Schützen Bataillon 20

SS-Panzerjäger-Abteilung 20

SS-Freiwilligen-Artillerie-Regiment 20

SS-Freiwilligen-Flak-Abteilung 20

SS-Freiwilligen-Pionier-Bataillon 20

SS-Nachrichten-Abteilung 20

Versorgungseinheiten 20

Insegne e mostrine speciali

Per i volontari estoni venne prodotta una speciale mostrina, raffigurante un braccio di un'armatura con una spada sollevata in alto e la lettera E nella curva del braccio. Questa prima versione creata dagli estoni, venne sostituita poco dopo con una nuova versione creata dai tedeschi, mostrante una lettera E con una spada sovrapposta. I volontari estoni rifiutarono questa variante, ed allora si ritornò alla prima versione con qualche leggera modifica. I volontari estoni, reduci dai combattimenti con la divisione Wiking, conservarono la mostrina standard delle Waffen SS con la doppia runa. Il battaglione estone Narwa, era stato distaccato dalla Wiking, e riorganizzato come 20 SS-Schützen Bataillon (battaglione fucilieri), venne aggregato alla 20a divisione SS. Sull'uniforme SS i ed in particolare sul braccio sinistro sotto l'aquila nazista, i volontari portavano uno scudo con i colori nazionali estoni, blu, nero e bianco a righe orizzontali. Il comando della divisione restò nelle mani di  Franz Augsberger promosso nel frattempo SS-Brigadeführer; Rebane venne nominato suo aiutante, con il grado di Obersturmbannführer.

FRONTE DI NARVA

Il 1 febbraio 1944, L'Armata Rossa aveva raggiunto i confini dell'Estonia dopo la grande offensiva iniziata il 14 gennaio. Il feldmaresciallo Walter Model era stato nominato comandante del Gruppo Armate Nord o meglio di quel che ne restava. Dopo il crollo del fronte di Leningrado i tedeschi avevano stabilito una nuova linea difensiva lungo le rive del fiume Narva, il fiume che da sempre storicamente e geograficamente aveva segnato il confine tra l'Estonia e la Russia. Proprio su questo fiume il Comando Germanico voleva arrestare l'offensiva sovietica. La 20a divisione estone passò alle dipendenze del III.Germanische PanzerKorps di Felix Steiner, comprendente la 11a divisione SS Nordland e la Brigata Nederland. I reparti estoni vennero dislocati a sud, a protezione del fianco meridionale dello schieramento difensivo tedesco. Gli attacchi russi iniziarono dal 2 febbraio, tutti respinti a costo di altissime perdite da ambo le parti. Nelle settimane successive gli attacchi continuarono e nei combattimenti furono impegnati anche i reparti estoni. Tra il 14 ed il 16 febbraio, il I° battaglione del 45° reggimento della 20a Estland, guidato dall'Hauptsturmfuehrer Harald Riipalu venne lanciato in contrattacco contro una penetrazione di forze sovietiche che avevano attraversato il lago Lammijārv vicino Meerapalu. Completamente colti di sorpresa i reparti sovietici vennero sbaragliati dal fuoco e dall'impeto degli  estoni lasciando sul posto più di duemila caduti. Dal 24 febbraio tutti i reparti della 20a divisione estone vennero impegnati nella controffensiva generale contro le teste di ponte sovietiche lungo il fronte di Narwa. Il II° battaglione del 46° reggimento agli ordini dell'Hauptsturmfuehrer Rudolf Bruus distrusse i reparti sovietici attestati sulla testa di ponte di Riigiküla.

Harald Nugiseks

Il I° battaglione dello stesso reggimento agli ordini dell'Obersturmbannfuehrer Erwin Meri fu impegnato invece contro i reparti nemici attestati tra Vaasa e Vepsaküla: la fanteria russa era riuscita ad effettuare alcune penetrazioni tra le posizioni tedesche. Giunsero a chiudere le falle gli olandesi del Battaglione genieri della divisione Nordland che dopo furiosi combattimenti, riuscirono a ricacciare i sovietici sulla sponda orientale. Poco dopo, con un nuovo massiccio attacco i russi ritornarono sulla sponda occidentale del fiume a Ssivertsi minacciando da nord le posizioni tedesche a Narva. Il Comando germanico inviò sul posto tutti i reparti ancora disponibili della divisione Nordland. Seguirono duri combattimenti corpo a corpo nel cimitero di Ssivertsi che cambiò di mano diverse volte. I combattimenti si spostarono poi nel villaggio, dove i russi erano riuscirono a rinforzare le loro posizioni. Servivano rinforzi ed alla fine giunsero proprio i volontari SS estoni organizzati in un piccolo kampfgruppe agli ordini dell’Unterscharführer Harald Nugiseks (zugführer della 1a compagnia del 1° battaglione del 46° reggimento SS estone). Solo dopo furiosi e sanguinosi scontri i reparti russi sulla riva occidentale della Narva furono circondati ed annientati: per questa azione Nugiseks, 22 anni, ricevette la croce di cavaliere e venne menzionato sulla rivista tedesca Signal. Sconfitti sul campo di battaglia, i russi tentarono di far pesare la loro superiorità di mezzi e di uomini per capolvolgere la situazione militare a loro favore. Dall'inizio di marzo l'artiglieria e l'aviazione sovietiche iniziarono a colpire pesantemente Narva e le posizioni tedesche intorno alla città. Un inferno di fuoco e fiamme ridusse la città in un cumulo di macerie. Poi tornarono ad attaccare con la fanteria e le formazioni corazzate, riuscendo ad aprire solo piccole brecce lungo la linea difensiva tedesca.

La Tannenbergstellung

Venne deciso di spostare il III° (Germanisches) Panzerkorps più ad ovest, a circa 20 Km da Narva vicino Sinimaed, lungo una nuova linea difensiva denominata Tannenbergstellung sulla strada Narva-Riga. Lo schieramento difensivo tedesco venne concentrato sulle Montagne blu, una serie di tre colline chiamate Orfanotrofio (Kinderheim), Granatieri (Grenadier) e 69.9 (o collina dell'amore). I volontari estoni e due compagnie del Battaglione pionieri della Nordland si attestarono sulle colline Granatieri e 69.9. Alla fine di luglio i russi iniziarono i loro assalti contro la nuova linea difensiva tedesca. Sulla collina Granatieri i volontari estoni si batterono valorosamente respingendo uno ad uno tutti gli assalti nemici, malgrado per ogni battaglione estone ci fosse contro un'intera divisione sovietica. Il giorno seguente, dopo che la Luftwaffe colpì duramente le posizioni sovietiche, i russi sferrarono un nuovo attacco, che inflisse perdite altissime alle già esigue unità del III° Corpo tedesco. Un altro tentativo sovietico di prendere di fianco le forze tedesche in direzione di Auvere, venne fermato dai volontari estoni del 1° battaglione del 45° reggimento della Estland, agli ordini dello Sturmbannfuehrer Paul Maitla e dal battaglione fucilieri (ex-Narwa) agli ordini dell'Hauptsturmfuehrer Hando Ruus (l'unico estone ad essere decorato con la croce tedesca in oro). Dal 26 luglio al 10 agosto il 45° reggimento estone si battè ininterottamente sulla collina Granatieri lamentando la perdita del 50-60% dei suoi effettivi; anche i volontari feriti, tutti quelli che potevano reggere ancora un'arma, continuavano a battersi contro le orde sovietiche. Per dimostrare la loro riconoscenza i tedeschi concessero a Riipalu e Maitla la croce di cavaliere.

Manovra aggirante sovietica

Mentre i combattimenti continuavano sulle Montagne Blu, i russi contemporaneamente lanciarono un attacco aggirante da sud, in direzione della Lettonia e della Lituania. L'offensiva sovietica aveva come obiettivo Riga, la capitale della Lettonia, per tagliare in due lo schieramento difensivo tedesco nelle regioni baltiche. Attraversando il fiume Narva a sud del lago Peipus e della città di Pleskau, i russi risalirono verso nord per colpire alle spalle le forze tedesche nell'Estonia settentrionale. L'11 agosto venne presa Petseri e il 13 Voru. A Sangaste, un gruppo corazzato sovietico venne fermato da un reggimento estone di Guardia di frontiera. Per evitare l'intrappolamento del 3° Corpo tedesco, il comando germanico ordinò il ripiegamento dalla linea Tannenberg, per approntare una nuova linea difensiva lungo la ferrovia Pleskau-Jacobstadt, con al centro la città di Tartu (Dorpat). Proprio a Tartu venne organizzata una controffensiva per coprire la ritirata delle truppe tedesche verso la Lettonia e contenere l'assalto sovietico lanciato dal sud del lago Peipus. Il 3° Corpo tedesco dovette intervenire con un kampfgruppe agli ordini del Brigadeführer Jurgen Wagner, appoggiato dagli ultimi Panther e Sturmgeschutz del battaglione corazzato della Nordland. C'erano anche i volontari olandesi, fiamminghi e gli estoni della Omakaitse armati con vecchi fucili. Il 25 agosto iniziò la battaglia per Dorpat (Tartu in estone): i russi vennero fermati da un Kampfgruppe guidato dall'Obersturmbannfuehrer Rebane e dalle SS valloni del comandante Degrelle. I volontari europei riuscirono a contenere l'offensiva russa per un solo giorno, alla fine del quale la città cadde in mano ai sovietici. I combattimenti si spostarono più a nord: il 3° battaglione del 46° reggimento SS estone agli ordini dell'Hauptsturmfuehrer Voldemar Pārlin, fermò i russi intorno a Pupatsvere, lamentando però notevoli perdite, 34 caduti e 136 feriti ricevendo allo stesso tempo ben 44 croci di ferro.

Evacuazione

L'offensiva sovietica continuava inarrestabile: i tre obiettivi principali erano Reval al nord, Pernau al centro e Riga a sud. Il 4 settembre la Finlandia firmò l'armistizio con i sovietici, complicando la situazione militare sul fronte baltico. Il 10 settembre 1944, L'Obergruppenführer Felix Steiner dovette recarsi al quartier generale di Hitler a Rastenburg: il Führer gli ordinò di abbandonare l'Estonia ed allo stesso tempo di stabilire una testa di ponte a Reval, per permettere l'evacuazione via mare di tutte le forze tedesche reduci dal fronte estone. L'operazione di evacuazione da Tallin  continuò fino al 22 settembre quando le ultime navi tedesche salparono con truppe e civili, grazie al sacrificio dei volontari europei e delle Waffen SS estoni: in pochi giorni la Kriegsmarine riuscì ad evacuare più di 80.000 soldati prima che la città cadesse nelle mani dei russi. 43.000 soldati estoni e 24.000 civili abbandonarono la loro patria per ritirarsi in Germania. Alcune unità estoni, soprattutto i reparti della Omakaitse preferirono restare a combattere fino all'ultimo, sacrificandosi nella estrema difesa della loro nazione. Circa 30.000 soldati estoni rimasero nascosti nelle foreste per riprendere la guerriglia contro le forze d'invasione sovietiche. Il 23 settembre cadde in mano sovietica anche il porto di Pernau dopo essere stato difeso per tre giorni dai volontari olandesi della Brigata SS Nederland. Le unità del III° Corpo tedesco e i reparti della 20a divisione estone si ritirarono così verso Riga, ingaggiando subito duri combattimenti contro le avanguardie sovietiche a sud-est della città.

Ultime battaglie

Finiti nella sacca di Curlandia insieme alle altre unità del III° Corpo tedesco, i reparti della 20a divisione estone vennero evacuati via mare in Prussia orientale. Da qui vennero trasferiti nel novembre del '44 al campo di addestramento di Neuhammer vicino Breslau (l'odierna Wroclaw in Polonia), per essere riorganizzati e riequipaggiati. L'organico della divisione venne quasi totalmente ripristinato grazie all'afflusso di nuovi volontari, soprattutto gli estoni che avevano seguito la ritirata tedesca dalle regioni baltiche. Nel dicembre del '44 la divisione poteva contare su 15.400 effettivi, tantissimi per una divisione SS "straniera". Dal febbraio del '45, la divisione fu posta alle dipendenze della 17a Armata del Gruppo Armate di centro, combattendo in Slesia, vicino Oppeln (l'odierna Opole in Polonia) sul fronte di Schonau. Il 19 marzo 1945 il comandante della divisione, il Brigadefuehrer Augsberger rimase ucciso in combattimento a Falkenberg a sud-est di Breslau mentre i reparti della divisione erano impegnati a liberarsi da un accerchiamento operato delle truppe sovietiche. Al comando della divisione subentrò l'SS-Brigadefuehrer Berthold Maack. Dall'inizio di aprile la divisione si ritrovò a combattere nella regione di Hirschberg (l'attuale Jelenia Gora nella bassa Slesia Polacca), impegnata sempre sulla difensiva nel tentativo di arginare i continui assalti sovietici, lamentando pesanti perdite. Gli ultimi reparti estoni della 20a divisione estlone combatterono agli ordini dello Standartenfuehrer Alfons Rebane, che proprio alla fine della guerra aggiunse le fronde di quercia alla sua croce di cavaliere. La maggior parte dei superstiti della divisione nel maggio '45 finirono prigionieri dei russi a Melnick a nord di Praga: la maggior parte venne subito passata per le armi dai sovietici.

Bibliografia

Massimiliano Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", Ritter editrice                                    

F. Duprat, "Le campagne militari delle Waffen SS Vol.1", Ritter editrice

David Littlejohn, "Foreign Legions of the Third Reich Volume 4" , R. James Bender Publishing

C.Caballero Jurado, "Germany's eastern front allies: Baltic Forces", Osprey Publishing

 

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