22° SS-Freiwilligen-Kavallerie-Division Maria Theresia

La divisione Maria Theresia (sul titolo dato alla divisione ci sono molti dubbi), venne formata principalmente con volksdeutschen di origine ungherese, in seguito ad un ordine dello SS-FHA (Ufficio generale operativo delle SS), del 29 aprile 1944. Quest'ultimo stabilì la formazione di una nuova divisione di cavalleria intorno al nucleo rappresentato dal 17° reggimento di cavalleria della divisione Florian Geyer. Questo reparto era reduce dai furiosi combattimenti che si erano svolti tra il marzo e l'aprile di quello stesso anno nella sacca di Kovel, sul fronte russo. Qui il reggimento di cavalleria aveva affrontato una dura prova, lontano dal resto della divisione cui apparteneva. Nonostante il reggimento uscisse vittorioso da quella battaglia le perdite furono alte e il reparto dovette essere ritirato dal fronte per un periodo di riposo e ristrutturazione. Il reggimento fu inviato a Kisber in Ungheria dove, da aprile, rimpinguò i suoi ranghi per costituire il cuore della futura divisione di cavalleria. A partire da questa sperimentata unità furono arruolati numerosi coscritti Volksdeutsche. Non tutte le reclute erano comunque digiune dell’arte della guerra. Molti provenivano dall’Honved, l’esercito Ungherese, che, grazie ad un accordo tra i tedeschi ed il reggente ungherese Horty, furono lasciate disponibili per la nuova formazione delle SS. Il compito di organizzare la nuova divisione venne affidato direttamente dallo SS-FHA all'SS-Obergruppenführer Georg Keppler che, a partire dal 1° maggio al 30 ottobre del 1944, fu impegnato nella costituzione di questa nuova unità. L’addestramento fu eseguito negli accantonamenti di Kisber, Gyor e Budapest, mentre l’artiglieria a cavallo s’insediò nelle città di Bicske, Zsamek e Raty. L’armamento pesante e i veicoli erano per la maggior parte d’origine ungherese, mentre l'SS-FHA si impegnò nel fornire le cavalcature requisendole in Ungheria. In origine si era stabilito che la divisione doveva comprendere ben quattro reggimenti di cavalleria, numerati a partire dal Freiwilligen-Kavallerie Regiment der SS 52 fino al numero 55, con l’aggiunta di un reggimento d’artiglieria, identificato con il numero 22. In realtà il 55° reggimento non venne mai costituito, mentre il Freiwilligen-Kavallerie Regiment der SS 53 venne formato solo in ottobre nel settore di Kisber-Boboina. Il 17° reggimento di cavalleria avrebbe dovuto assumere il numero 54 ma mantenne la sua vecchia numerazione. La nuova divisione assunse inizialmente il nome di SS-Division Ungarn, ma questo durò solo da luglio a metà settembre quando venne rinominata 22a SS-Freiwilligen-Kavallerie-Division. Alla fine dell’anno le venne ufficialmente assegnato il nome di Maria Theresia, in onore della grande imperatrice d’Austria. Come emblema dell’unità venne scelto il fiordaliso, considerato il fiore preferito dall’imperatrice; questo simbolo venne utilizzato anche per la mostrina speciale per i membri dell'unità. Il comando della divisione venne assunto in agosto dall’SS-Brigadeführer August Zehender che in precedenza era stato al comando del battaglione motociclisti della Das-Reich e successivamente del 2° reggimento di cavalleria. Zehender era un ufficiale molto esperto, decorato con la Croce di Cavaliere e avrebbe condotto la divisione fino alla tragica fine nella battaglia di Budapest. In agosto il 17° e il 52° reggimento, insieme al reggimento d’artiglieria, vennero dichiarati pronti al combattimento, questo malgrado la mancanza di rifornimenti e materiali che, fin dall’inizio, avevano gravato sui reparti della nuova divisione.

In battaglia

Questi primi reparti della 22a divisione ricevettero il loro battesimo del fuoco nei combattimenti di retroguardia che si svolsero in settembre a Debreczen in Romania. Successivamente verso la fine dello stesso mese il 52° reggimento venne organizzato come Kampfgruppe, chiamato “Kampfgruppe Ameiser" dal suo comandante, l'SS-Hauptsturmführer Toni Ameiser. In origine il Kampfgruppe era guidato dal comandante del 52° reggimento, lo SS-Sturmbannführer Harry Wiedemann, ma restò ucciso nelle fasi iniziali della battaglia. Il 30 settembre questa unità venne inviata nella zona di Arad in Romania con il compito di rinforzare il fronte ungherese lungo la linea Szeged-Arad-Oradea. Il Kampfgruppe posto tra la 4a e la 9a divisione di fanteria ungherese creò un cerchio difensivo intorno alla città di Arad. Il primo ottobre i russi attaccarono Arad. All’inizio i sovietici portarono degli attacchi frontali quasi suicidi che, malgrado il valore dei soldati russi, non portarono ad altro che a gravi perdite nelle loro file. Successivamente i russi cambiarono tattica attaccando le meno solide unità ungheresi a nord e a sud del Kampfgruppe. Così i tedeschi si trovarono minacciati lungo i fianchi e il 6 ottobre il Kampfgruppe venne circondato. Nonostante questo il Kampfgruppe mantenne le posizioni fino a quando Amaiser decise di portare i suoi uomini fuori dalla sacca, per evitare l'annientamento. Per riguadagnare le loro linee, ad occidente, i tedeschi avrebbero dovuto attraversare il fiume Harmas, ma l’unico ponte ancora in piedi era occupato saldamente dai russi. L’8 ottobre i sovietici con un violento attacco divisero in due il Kampfgruppe, sul lato meridionale vennero a trovarsi la maggior parte degli uomini del 52° reggimento al comando del SS-Hauptsturmführer Vandieken che riuscì a portarli in salvo, attraversando il fiume Harmas a nuoto con i cavalli. Diversamente andò ad Ameiser e al resto degli uomini del Kampfgruppe che, per sfuggire alla morsa della sacca, fu costretto ad un lungo percorso in territorio nemico, nascondendosi di giorno e spostandosi di notte. Egli raggiunse le linee tedesche il 30 ottobre con solo 47 superstiti, dopo un viaggio di duecento chilometri dietro le linee avversarie. Per il suo comportamento in questi fatti Ameiser venne insignito della Croce di Cavaliere il primo novembre 1944.

Operazione Panzerfaust

Nel frattempo il resto della divisione veniva impegnato nella città di Budapest nell’importante operazione Panzerfaust, che prevedeva il ripristino dell’alleanza tra gli ungheresi e i tedeschi, dopo che l’ammiraglio Horthy aveva intavolato trattative con gli alleati per un cambio di alleanze. Quando il 15 ottobre il reggente ungherese Horthy diramò, via radio, l’avvio di trattative con i sovietici, venne dato inizio all’operazione. Lo svolgimento di questa operazione vide la 22a divisione impegnata come supporto alla forza principale guidata da Otto Skorzeny e dai suoi paracadutisti. L’intervento dei cavalleggeri fu in ogni modo determinante nell’occupare tutti i punti nevralgici della capitale ungherese, compreso il palazzo del governo, impedendo così alla Honved qualunque tentativo di reazione. Questo permise ai tedeschi di effettuare il colpo di stato con minimo spargimento di sangue. Nell’operazione si ebbero, infatti, solo quattro morti tra i tedeschi e tre tra gli ungheresi, caduti tutti nello scontro per il possesso del castello della città.

Linea Margarethe

Il successo dell’operazione Panzerfaust fu per i soldati della Maria Theresia di breve durata. L’avvicinarsi dell’esercito sovietico alla capitale ungherese, nei primi giorni di novembre, rese necessario l’impiego dell’intera divisione lungo la linea difensiva detta Margarethe. Il settore assegnato ai cavalleggeri della 22a divisione si trovava a sud-est di Budapest, formando un anello difensivo tra Dunaharztil e Taksony, con al suo fianco sinistro l’8a divisione di cavalleria delle SS e sul lato destro il Danubio. Le unità tedesche in questo settore vennero assegnate al III Panzer-Korps. Già il 5 novembre i cavalleggeri vennero impegnati in una violenta offensiva nemica nell’area di Karola. Il giorno dopo le SS lanciarono una controffensiva per riconquistare il terreno perduto ed alleggerire contemporaneamente la pressione russa sui loro camerati della Florian Geyer che combattevano duramente nell’area intorno a Vecses, punto chiave della difesa tedesca. Quel giorno i soldati di Zehender riuscirono a catturare alcune trincee nemiche dopo furiosi scontri corpo a corpo che provocarono gravi perdite ad entrambi i contendenti. La 22a divisione continuò ad essere  impegnata in duri combattimenti fino alla fine del mese di novembre. Attacchi e contrattacchi si susseguirono in modo frenetico. In particolare la linea ferroviaria Budapest-Ocsa venne attaccata dai russi il giorno nove, costringendo le SS a ritirarsi di due chilometri. Solo il giorno dopo una controffensiva ad est di Soroksar si riuscirono a recuperare alcune centinaia di metri che vennero però subito dopo abbandonati al nemico a causa del cedimento delle posizioni degli altri reparti del III Panzer-Korps. Il giorno 11 novembre la divisione di Zehender riuscì a chiudere un pericoloso varco di un chilometro d’ampiezza, apertosi a nord-ovest di un ponte ferroviario nelle vicinanze della città di Gyal. Quest’ultimo contrattacco fu particolarmente sanguinoso ed i reparti impegnati negli scontri lamentarono gravi perdite. Il 15 i sovietici attaccarono l’isola di Csepel sul Danubio ad est di Szigetszentmiclas, costringendo Zehender ad impegnare un Kampfgruppe dalla sua divisione, forte di un migliaio di uomini, al fine di stabilire una nuova linea del fronte. L’attacco all’isola venne supportato da un battaglione di fanteria meccanizzata della divisione Feldhernhalle e da un battaglione di volontari ungheresi. I russi, senza armi pesanti, furono scacciati facilmente dalla posizione. Il 18 i russi scatenarono una nuova offensiva nel settore del III Panzer-Korps, impegnando 35 divisioni di fucilieri e 7 corpi meccanizzati del II° Fronte Ucraino. Respinti ancora una volta a Vecses i russi attaccarono il giorno 20 nel punto di contatto tra la 22a divisione delle SS e la 1a divisone ussari ungherese, riuscendo ad aprirsi un varco e a raggiungere i sobborghi di Budapest. L’intervento dei reparti della 13a divisione SS Handschar (trasferiti dal fornte dei Balcani) il giorno successivo riuscì a ripristinare nuovamente la linea del fronte. I giorni seguenti vennero impiegati dai contendenti a riorganizzare le file dei loro reparti per le future battaglie. Dopo questi scontri la divisione Maria Theresia lamentava (da maggio del '44) 1.503 uomini tra morti, feriti e dispersi, mentre la forza totale era rimasta di circa 8000 unità. Nei giorni tra il 4 e il 6 dicembre vennero respinte alcune pattuglie russe mandate in esplorazione lungo la linea ferroviaria Ocsa-Kispest. Mentre dall’11 dello stesso mese gli unici scontri con i sovietici si ebbero sull’isola di Csepel, dove la 22a divisione assunse alle sue dipendenze la 1a divisione corazzata dell’Honved.

La battaglia per Budapest

Il 13 dicembre il IX° Waffen Gebirgs Korp der SS, al comando dell’SS-Gruppenführer Karl von Pfeffer-Wildenbruch, venne incaricato della difesa di Budapest. Dal 22 le azioni offensive russe subirono un forte incremento. Infine il giorno di natale Budapest venne circondata da 250.000 soldati sovietici e il 27 Vesces cadde definitivamente in mano ai russi. Dal giorno successivo cominciarono a farsi sentire le prime difficoltà nell’approvvigionare le truppe all’interno della sacca. In quel solo mese di dicembre la 22a divisione aveva perso altri 1000 uomini, tra caduti, feriti e dispersi. Altrettanto alte erano le perdite tra le altre forze impegnate in questa battaglia, in particolare molti furono i disertori ungheresi, soprattutto tra la 10a e la 12a divisione di fanteria. Il 26 dicembre, a soli due giorni dall’inizio dell’assedio, alcune unità della Maria Theresia, poste ad occidente nella città di Budapest, riuscirono a fuggire dalla città assediata e a porsi in salvo entro le proprie linee. Per lo più si trattava di appartenenti ai servizi logistici. Le difficoltà di approvvigionamento all’interno della sacca si cercò di risolverle mediante un ponte aereo, sfruttando le piste aeroportuali della capitale ungherese e costruendone di nuove. Grazie al ponte aereo molti feriti poterono così essere evacuati. Il 27 dicembre la perdita del principale aeroporto di Budapest, posto nel settore orientale della città, costrinse i tedeschi a realizzare una nuova pista nella parte nord di Buda, sfruttando un parco cittadino chiamato Vémezo. La mancanza di cibo venne in parte risolta dai 30.000 cavalli appartenenti alle due divisioni di cavalleria che, bloccati all’interno della città, servirono a sfamare gli assediati. La 22a divisione SS, malgrado le forti perdite subite, fu costretta ad aumentare l’ampiezza del proprio fronte che fu esteso a tutta la zona sud di Budapest, arrivando fino a Budaros, passando per l’isola di Csepel.

I combattimenti continuarono a svolgersi furiosi casa per casa. Il 6 gennaio una controffensiva compiuta dalla 22a divisione lungo le colline a sud della capitale portò all’annientamento di un intero reggimento sovietico dopo una battaglia particolarmente aspra. Mentre i tentativi di spezzare l’assedio, effettuati dal IV° Panzer-Korps delle SS, fallivano, il perimetro difensivo della città assediata si riduceva sempre di più. Il 17 gennaio le ultime truppe dell’asse vennero evacuate da Pest e il ponte Franz-Joseph che collegava la parte occidentale con quella orientale veniva distrutto. Il 19 gennaio i resti della divisione Maria Theresia furono duramente impegnati nella riconquista dell’aeroporto situato nel settore occidentale della città. Nello stesso giorno però le dimensioni della sacca si erano ridotte ad un quadrato di 1 km di lunghezza per 1 km di profondità. In questa situazione qualsiasi ponte aereo era destinato a fallire. I reparti combattevano per la sopravvivenza ormai mischiati tra loro. Alla fine di gennaio la situazione era senza via di uscita. Le razioni di cibo erano a questo punto diminuite e l’unica acqua potabile era rappresentata dalla neve che veniva sciolta nelle gavette. Anche le munizioni cominciavano a scarseggiare e i rifornimenti potevano essere solo paracadutati.

Verso la fine

Il comandante degli assediati Pfeffer-Wildenbruch non volle comunque accettare una resa incondizionata come accadde a Stalingrado, decise invece di tentare una disperata, per quanto tardiva, sortita. L’attacco si sarebbe dovuto svolgere su due direttrici verso occidente. L’8a divisione Florian Geyer e la 13a Panzerdivision avrebbe guidato l’attacco principale, mentre la 22a divisione Maria Theresia avrebbe seguito sul lato destro, coprendo il fianco e le spalle delle prime due unità. Nella notte dell’11 febbraio i tedeschi e i loro alleati suddivisi in piccoli gruppi cercarono di aprirsi un varco nelle linee avversarie come era stato stabilito, ma la reazione nemica fu violenta. Un violento fuoco di sbarramento dell’artiglieria bloccò ogni tentativo di attraversamento dele linee nemiche. Dei circa 24.000 soldati tedeschi impegnati a Budapest solo 785 riuscirono a fuggire e guadagnare le linee amiche. La divisione Maria Theresia cessò di esistere quella notte stessa. Il Brigadeführer August Zehender cadde combattendo insieme a molti dei suoi ufficiali; il comandante del battaglione antiaereo, l'SS-Hauptsturmführer Weckmann, preferì il suicidio piuttosto che cadere in mano ai nemici. Delle due divisioni di cavalleria delle SS solo 170 uomini riuscirono a salvarsi. Solo il 52° reggimento della Maria Theresia, reduce della sacca di Arad, venne in parte risparmiato dall’annientamento. Nei mesi successivi da questa unità prese corpo l'SS-Kavallerie Regiment 94 della nuova divisione di cavalleria delle SS Lützow che, raggruppando i superstiti delle due divisioni di cavalleria reduci da Budapest, combatterà nelle fasi finali della guerra.

Le vicende della 22a divisione Maria Theresia rimangono strettamente legate alla terribile battaglia di Budapest. Questa unità delle SS seppe tenere testa alle preponderanti forze nemiche, malgrado la formazione della divisione risalisse a soli pochi mesi prima della decisiva battaglia, malgrado la maggior parte dei suoi uomini fossero dei coscritti e malgrado non avesse ricevuto adeguato armamento ed equipaggiamento. Nonostante ciò i suoi soldati preferirono l’annientamento totale piuttosto che la resa, dimostrando un valore non comune.

Organigramma della divisione

Divisionsstab

Freiwilligen-Kavallerie Regiment der SS 52

Freiwilligen-Kavallerie Regiment der SS 53
Freiwilligen-Kavallerie Regiment der SS 54 (mantenne la sua denominazione originaria di 17)

Freiwilligen-Artillerie Regiment 22

Panzerjager-Abteilung 22

Flak-Abteilung 22

Bibliografia

Charles Trang, “La Division Floian Geyer”, Edizioni HEIMDAL

Paul J. Wilson, “Himmler's Calvary: The Equestrain SS 1930-45”, Schiffer Military History

Jeffrey T.Fowler, “Axis Cavalry in world war II”, Osprey Publishing

 

Torna indietro