I reduci della Legione Fiamminga, che era stata quasi annientata sul fronte di Leningrado nel marzo '43, vennero trasferiti a Milovitz vicino Praga per essere riorganizzati in una nuova unità. Nel maggio 1943 venne così ricostituita un’altra unità volontaria fiamminga, la 6a SS Freiwilligen SturmBrigade LANGEMARK con circa 1.700 uomini, con i reduci della Legione, nuovi volontari dalle Fiandre, qualche volontario finlandese e veterani fiamminghi della divisione Wiking e della Das Reich. L'unità venne posta agli ordini dell'obersturmbannführer Konrad Shellong, già comandante della Legione Fiamminga. Gli uomini vennero inviati per l'addestramento a Debica in Polonia; la Brigata fiamminga venne organizzata come un battaglione di fanteria motorizzato rinforzato, con tre compagnie di fanteria, una compagnia equipaggiata con armi pesanti, una compagnia anti-carro (Panzerjäger-Kompanie), un battaglione anti-aereo (Flak-Bataillon) ed una batteria caccia-carri equipaggiata con 11 Sturmgeschütz III° (cannoni semoventi). Il 6 dicembre 1943, la Sturmbrigade venne trasferita in Ucraina ad est di Berdichev, dove fu subito impegnata in durissimi combattimenti difensivi contro le avanzanti truppe sovietiche. Nel gennaio '44, insieme con un gruppo da combattimento della 2a divisione delle SS, Das Reich, la Brigata fiamminga restò intrappolata nell'area intorno a Zitomir e Jampol; solo grazie al valore dei loro uomini ed al costo di perdite notevoli le unità tedesche riuscirono ad evitare l'annientamento. Solo 400 volontari fiamminghi riuscirono a ritirarsi dalla sacca. Alla fine dell'aprile 1944, la Langemarck venne trasferita in Boemia per essere riorganizzata: l'unità fiamminga con l'aggiunta di altre compagnie anti-carro, Flak ed una nuova batteria di Sturmgeschütz venne divisa in due battaglioni. Durante la permanenza in Boemia, nel luglio del '44, venne formata con alcuni reparti della Langemarck, un'unità da combattimento autonoma, per essere inviata subito sul fronte baltico: il Kampfgruppe Rehmann. Il gruppo di combattimento venne organizzato su quattro compagnie e posto agli ordini dell'haupsturmfuhrer Rehmann, dal momento che il comandante della Brigata Shellong, era ancora ricoverato in ospedale per le gravi ferite riportate in Ucraina. L'unità venne inviata sul fronte di Narva in Estonia.
La battaglia di Narva era iniziata il 22 giugno 1944, quando i russi lanciarono una delle più grandi offensive nel settore nord del fronte russo, travolgendo in pochi giorni la maggior parte delle forze tedesche. Il 10 luglio 1944, i sovietici operarono una penetrazione profonda tra il Gruppo d'Armate di Centro e il Gruppo Nord. 29 divisioni di fanteria sovietiche ed una Brigata corazzata si erano incuneate profondamente nelle linee tedesche spingendosi verso la Lettonia e la Lituania. Il Gruppo di Armate nord rimase così intrappolato, tagliato fuori dal resto del fronte. Il 23 luglio 1944, le truppe tedesche furono costrette a ritirarsi verso ovest abbandonando la città di Narva e la testa di ponte sull'omonimo fiume. Il kampfgruppe Rehmann arrivò in Lituania lo stesso giorno, ed il 24 luglio già aveva raggiunto il fronte estone, al fianco della Sturmbrigade Wallonie di Leon Degrelle. Le due unità erano state aggregate al III° SS-Germanische Panzerkorps agli ordini di Felix Steiner. I russi dopo aver riconquistato Narva avevano raggiunto Hungerberg e Riigi. La Terza Armata del baltico, composta da 20 divisioni, era sul punto di accerchiare ed annientare il 3° Corpo germanico delle SS. Il 25 luglio, il kampfgruppe Rehmann ricevette l'ordine di occupare la Kinderheim höhe (collina orfanotrofio), una delle tre colline che dominavano l'area ad ovest di Narva, lungo le quali correva la nuova linea difensiva tedesca, denominata Tannenbergstellung. Le altre due colline erano la Grenadier-höhe e la höhe-69.9. I fiamminghi avevano alla loro destra (a sud) i reparti della divisione Nordland e l'11a divisione di fanteria tedesca; sulla sinistra (a nord) c'erano gli olandesi della Brigata Nederland, i volontari estoni della 20a divisione SS ed altri reparti della Nordland. Il 26 luglio i sovietici lanciarono una nuova massiccia offensiva: 11 divisioni di fanteria e sei brigate corazzate, contro le 4 scarse divisioni di Steiner. L'artiglieria russa colpì pesantemente le posizioni della Kinderheim höhe; una granata colpì il bunker comando del kampfgruppe, uccidendo i comandanti della prima e della seconda compagnia, e ferendo gravemente lo stesso capitano Rehmann. Più della metà degli ufficiali del kampfgruppe erano stati uccisi o feriti gravemente. L'untersturmfuhrer D'Hease assunse il comando dell'unità fiamminga. Il 27 luglio, le posizioni tedesche sulle tre piccole colline resistevano ancora: i superstiti del kampfgruppe Rehmann erano ancora attestati sulla Kinderheim höhe. Il 29 luglio 1944, l'artiglieria sovietica rovesciò sulle posizioni tedesche un gran volume di fuoco, sperando di poterle distruggerle o almeno indurre i tedeschi alla resa. Subito dopo la linea difensiva tedesca venne investita dall'assalto della fanteria sovietica accompagnata dalle formazioni blindate: i combattimenti infuriarono particolarmente sulla Kinderheim höhe, dove si trovarono a combattere fianco a fianco volontari estoni, norvegesi, fiamminghi e olandesi. Ai piedi della collina era rimasto un solo Pak da 75mm, manovrato dallo Sturmmann fiammingo Remy Schrynen; tutti gli altri suoi camerati addetti al pezzo, erano morti o erano stati gravemente feriti. Il caporale era solo a difendersi dall'attacco di circa 30 carri sovietici. Schrynen non si diede per vinto, caricò il pezzo e fece fuoco, lo caricò ancora e fece ancora fuoco, continuando a sparare finchè non finirono le munizioni, dopo aver distrutto 3 carri Stalin e quattro T.34. Ma non bastava, i carri russi non erano finiti come le sue munizioni e continuavano ad avanzare inesorabilmente. La posizione del fiammingo venne colpita più volte ed un carro Stalin si lanciò direttamente contro di essa travolgendo il Pak e lo stesso Schrynen che cadde accanto al suo cannone: non era morto, a parte qualche scheggia conficcata in corpo era rimasto solo intontito per le forti deflagrazioni. Per questa sua eroica azione Schrynen venne decorato con la croce di cavaliere.
Nel settembre 1944, i superstiti del Kampfgruppe Rehmann (130 uomini che difesero il porto di Tallin fino al 21 settembre) furono evacuati via mare a Swinemünde e da qui trasferiti ad Hammerstein. Il 18 settembre un ordine di Hitler autorizzò la formazione di una nuova divisione delle SS, utilizzando tutti i volontari fiamminghi che prestavano servizio nelle forze armate tedesche: i reduci della Brigata Langemarck, i fiamminghi arruolati nella Luftwaffe, nell’NSKK, nella Kriegsmarine e nell’organizzazione Todt, scappati in Germania dopo l'invasione alleata del Belgio. Vennero raggruppati circa 7.000 uomini, che vennero trasferiti al campo di addestramento di Scheessel a nord di Hannover. La mancanza di equipaggiamento e di veicoli fecero fecero sì che la formazione diventasse una Panzer Grenadier Division solo sulla carta. Con gli scarsi effettivi disponibili, vennero comunque organizzati tre reggimenti di fanteria, ognuno con due battaglioni, un reggimento di artiglieria di 4 battaglioni (di cui uno equipaggiato con cannoni anticarro da 75mm), un battaglione Flak, una compagnia esploratori (l'unica unità completamente motorizzata), una compagnia pionieri ed altre unità divisionali. Il 18 ottobre 1944 la divisione venne denominata ufficialmente 27a SS-Freiwilligen-Grenadier-Division Langemark. Al comando dell'unità venne chiamato ancora l'Obersturmbannführer Schellong, sostituito subito dopo dall'Obersturmbannführer Thomas Müller. Per i volontari venne creata una speciale mostrina con la ruota solare a tre braccia. Il 24 dicembre, un Kampfgruppe della divisione di circa 2.000 uomini, venne trasferito in Belgio in previsione della vittoria tedesca nelle Ardenne. I volontari fiamminghi vennero posti nelle retrovie aspettando di partecipare alla riconquista del loro paese; la loro attesa però fu vana, e quando le sorti dell'offensiva tedesca in Belgio volsero a favore degli alleati, il kampfgruppe Langemarck ritornò in Pomerania. La Langemark aggregata al 3° Corpo SS del Gruppo Armate della Vistola, venne impiegata verso la metà del febbraio '45 nell'offensiva tedesca su Arnswalde, al fianco dei volontari olandesi della Nederland: l'offensiva venne lanciata per fermare le forze sovietiche di Zukov che stavano ormai per attraversare l'Oder e contemporaneamente per liberare le forze tedesche accerchiate nell'area tra Arnswalde e Reetz ad est di Stettino. Fallita l'offensiva, venne stabilita una nuova linea difensiva lungo il fiume Inha, tra Stettino e Stargard. Il 28 febbraio i russi lanciarono una nuova grande offensiva sul fronte della Pomerania, con lo scopo di dividere in due le forze tedesche del Gruppo Armate della Vistola. Infuriarono durissimi combattimenti soprattutto intorno a Stargard, che venne difesa dai volontari europei fino al 4 marzo, dopodichè tutto il fronte crollò ed ancora una volta venne ordinata la ritirata verso ovest al di là dell'Oder. Durante gli scontri la Langemarck riportò notevoli perdite riducendosi ad un kampfgruppe di soli 400 uomini: i combattimenti difensivi contro l'avanzata sovietica continuarono sul fronte dell’Oder fino alla metà di aprile del '45, quando una nuova grande offensiva sovietica travolse tutto il fronte a nord e a sud di Berlino. Con i russi alla periferia della capitale del Reich, i pochi superstiti della Langemarck sostennero un ultimo vincente combattimento contro le forze sovietiche a Prenzlau, a nord di Berlino, dopodichè si ritirarono verso ovest arrendendosi all'inizio di maggio a Wismar sull'Elba alle truppe sovietiche. Un centinaio di fiamminghi raggiunsero Berlino, partecipando agli ultimi combattimenti per la difesa della città, insieme agli altri volontari europei delle Waffen SS.