2.SS-Panzer-Division 'Das Reich'

Nel settembre 1934 Hitler approvò la trasformazione delle Politische Bereitschaften (i distaccamenti politici di emergenza) nelle SS-Verfügunstruppen o SS-VT, truppe a disposizione del Führer per scopi straordinari. Le nuove formazioni furono strutturate come reggimenti o Standarte, come i normali reggimenti di fanteria dell'esercito. Le SS-VT dovevano svolgere compiti di sicurezza interna, ed in caso di guerra, sarebbero state messe a disposizione dell'esercito. Nel 1935 venne formata a Monaco la SS-Standarte 1/VT o Deutschland, equipaggiata come un reggimento di cavalleria dell'esercito. Nello stesso periodo ad Amburgo venne formata la SS-Standarte 2/VT Germania. Il 1° ottobre 1936 Himmler designò Paul Hausser, ispettore generale delle SS-Verfugungstruppen. Sotto la sua guida venne completata l'organizzazione dei primi due reggimenti delle SS-Verfugungstruppen: il Deutschland agli ordini di Felix Steiner ed il Germania agli ordini di Karl Demelhuber. Subito dopo venne avviata la formazione di una sezione trasmissioni e di una compagnia zappatori. Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria venne formato a  Klagenfurt un terzo Reggimento della Verfügunstruppe, il Der Fuehrer, posto agli ordini di Georg Keppler. Durante la crisi dei Sudeti  i reggimenti Deutschland e Germania presero parte alle operazioni, sotto il comando dell'esercito. Alla fine del 1938, tutte le SS-VT Standarte furono trasformate in reggimenti motorizzati, partecipando nella primavera del 1939 alla definitiva occupazione dell'ex-territorio cecoslovacco. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, in vista della formazione della prima divisione SS, venne completata l'organizzazione dei cosidetti reparti di appoggio e delle unità speciali. L'SS-Nachrichtensturmbann, il reparto comunicazioni originariamente di guarnigione a Berlino formato nel marzo 1935, agli ordini dell'SS-Stubaf. Hans Weiss, l'SS-Standarte Artillerie, formato a Musterlager nell'estate del 1939, agli ordini dell'SS-Ostubaf. Peter Hansen, l'SS-Aufklarungs Abteilung, il battaglione da ricognizione, comprendente due compagnie di motociclisti, un plotone di cacciatori di carri, un plotone di autoblindo ed un plotone trasmissioni, agli ordini dell'SS-Stubaf. Wim Brandt, l'SS-Pionieresturmbann, formato a Dresda nel 1935, agli ordini dell'SS-Stubaf. Carl Blumberg.

Campagna di Polonia

I reparti SS parteciparono all'invasione della Polonia, aggregati a varie formazioni dell'esercito regolare tedesco: il Reggimento Deutschland, l'SS-Artillerie Standarte, il Battaglione da ricognizione, il Battaglione antiaereo e quello trasmissioni insieme ad un reggimento carri dell'esercito andarono a formare una divisione motorizzata agli ordini del Generale Werner Kempf. L'unità denominata Panzer Division Kempf, rappresentava una formazione sperimentale, creata per verificare la possibilità di dotare le divisioni corazzate di un solo Reggimento di fanteria. Lo stesso Ispettore Generale della SS-Verfugungstruppe, l'SS-Gruppenfuehrer Paul Hausser fu assegnato allo Stato Maggiore della stessa divisione. L'unità fu assegnata al I° Corpo del Gruppo di Armate Nord agli ordini del Generale Fedor von Bock. L'SS-Standarte Germania inizialmente fu posta in riserva assegnata alla 14a Armata del Generale Wilhelm List, mentre L'SS-Standarte Der Fuehrer rimase in riserva in Germania. La Divisione Kempf venne trasferita nell'area di Niederburg in Prussia orientale in prossimità del confine polacco: da qui lanciò il suo attacco contro le fortificazioni nemiche lungo la linea  Mlava. Alla Standarte 'Deutschland' dell'SS-Standartenfuehrer Felix Steiner fu assegnato il compito di aprire una breccia nelle difese nemiche, attaccando proprio in direzione della città di Mlava. Steiner impegnò due battaglioni, il III° sulla destra che doveva conquistare il villaggio di Dvierznis ed il I° sulla sinistra che doveva attaccare il villaggio di Zavadski. Inizialmente la marcia dei reparti del 'Deutschland' non incontrò ostacoli fino a quando le SS non giunsero in prossimità della quota 192, dove i polacchi si erano solidamente trincerati. Dopo una serie di attacchi inefficaci, il 2 settembre, giunse dal Comando l'ordine di aggirare la posizione di Mlava e di trasferirsi verso est in direzione di Chorzele, dove le difese polacche avevano già ceduto. I Gruppi d'assalto del 'Deutschland' insieme al 7° Reggimento Panzer inseguirono i reparti polacchi che battevano in ritirata giungendo fino a Rozan sul fiume Narew, dove i polacchi avevano predisposto una nuova linea difensiva, che si articolava intorno ad una serie di bunker la cui costruzione risaliva all'epoca degli zar. Anche qui le SS incontrarono una forte resistenza da parte di agguerriti reparti polacchi, che dopo aver respinto i primi assalti tedeschi lanciarono una serie di feroci contrattacchi impegnando squadroni di cavalleria e formazioni di carri leggeri. Seguirono furiosi combattimenti che videro le SS prima combattere sulla difensiva e poi, dopo la caduta di Rozan, incalzare nuovamente il nemico fino a Loriza. Da qui l'avanzata proseguì in direzione di Czervin e Hadbory. Il 10 settembre i reparti della Divisione Kempf attraversarono il fiume Bug, ricevendo l'ordine di proseguire verso sud per intercettare le forze polacche che si stavano ritirando verso Varsavia. I polacchi pur in fuga, continuavano a battersi valorosamente contro i tedeschi, rallentando notevolmente la loro marcia. Il 15 settembre la resistenza ad est di Varsavia venne completamente spezzata e la capitale polacca venne circondata. Il Reggimento 'Deutschland' giunse in questi giorni prima a Sieldce e poi a Majieowicje sulla Vistola. Varsavia era stata circondata ma a nord-ovest della città i polacchi resistevano ancora nei forti di Modlin. Alla divisione Kempf fu ordinato di partecipare all'attacco contro questa posizione. I reparti aggirarono Varsavia e proseguirono verso sud-ovest in direzione di Naczpolsk. Da qui partirono gli attacchi contro i forti numero 1 e numero 2 di Modlin, rispettivamente ad ovest e nord-est della città. I combattimenti per la conquista dei forti di Modlin durarono dal 19 al 29 settembre, ben 11 giorni di sanguinosi ed estenuanti scontri che misero a dura prova i combattenti SS. Con la caduta dei forti di Modlin, terminò la campagna polacca del Reggimento 'Deuschland'. I reparti del Germania, assegnati dal comando tedesco a varie unità dell'esercito, iniziarono la campagna di Polonia, seguendo compatti l'avanzata della 14a Armata nella Slesia settentrionale. Subito dopo il suo plotone corazzato esplorante fu trasferito alla 5a Panzer Division, i suoi plotoni motociclisti ad altre unità mentre il resto del Reggimento venne aggregato al XXII° Corpo d'Armata con il compito di proteggere i fianchi della 2a Panzer Division e della 4a Leichte Division. Nella giornata del 13 settembre si distinse particolarmente in combattimento la 13a compagnia agli ordini dell'SS-Hauptsturmfuehrer Johannes Muhlenkamp, che riuscì a cogliere di sorpresa un intero battaglione polacco che batteva in ritirata, facendo più di 500 prigionieri. Il giorno dopo la stessa compagnia dovette però difendersi da un attacco di un altro reparto polacco che marciava verso Varsavia, lamentando gravi perdite e dovendo alla fine ripiegare. Il 18 settembre il Germania fu trasferito alle dipendenze del XVII° Corpo d'Armata, con il compito di proteggerne i fianchi, fino al termine delle ostilità, quando il Reggimento si spostò a Beraun in Boemia. Il 10 ottobre 1939, venne emesso l'ordine di formazione della SS-Verfugungsdivision, comprendente i tre reggimenti delle SS-VT, Deutschland, Germania e Der Fuehrer, ai quali si aggiunse un Reggimento di artiglieria, un Battaglione da ricognizione, uno anticarro, uno antiaereo e altri reparti minori. Nel novembre del 1939 i reparti della divisione si trasferirono nell'area di Pilsen nel Protettorato di Boemia e Moravia, dove rimasero per i successivi sei mesi impegnati nelle operazioni di addestramento. Nell'aprile del 1940, grazie all'afflusso di nuovi volontari, vennero creati nuovi reparti e completato l'organico di quelli già esistenti.

Campagna all’ovest

Alla vigilia della campagna sul fronte occidentale, la SS-Verfugungdivision fu assegnata alla 18a Armata tedesca. I suoi reparti però furono posti alle dipendenze di varie divisioni dell'esercito. In particolare il Battaglione esploratori ed il Reggimento Der Fuehrer (agli ordini dell'SS-Standartenführer Georg Keppler) furono aggregati alla 207a Infanterie Division e furono i primi reparti della divisione ad entrare in azione già il 10 maggio, mentre il resto della SS-Verfugungdivision era ancora in marcia verso la linea del fronte. Particolarmente lenta fu la marcia del Reggimento 'Germania' agli ordini dell' SS-Standartenführer Demelhuber. Al mattino del 10 maggio il Reggimento Der Fuehrer attraversò il fiume Ijssel nei pressi di Arnhem, malgrado la maggior parte dei ponti fossero stati distrutti dagli olandesi. Il II° Battaglione riuscì a stabilire una testa di ponte sull'altra sponda, e da lì i reparti partirono alla conquista della posizione fortificata di Westervoort. Verso mezzogiorno il III° Battaglione conquistò Arnhem proseguendo la sua marcia in direzione dell'area di Renkum raggiunta nella notte. Nello stesso tempo il Battaglione esploratori insieme a reparti dell'esercito fu impegnato nella conquista del ponte sul Waal e dei ponti sul canale a Neerbosch, Hatert, Malden e Heuman. L'11 maggio il Reggimento 'Der Fuehrer' attaccò la Linea Grebbe, la seconda linea difensiva olandese, ed in quella stessa giornata, dopo aspri combattimenti riuscì ad aprire un varco tra le posizioni nemiche. Poco dopo la breccia fu ampliata e vennero conquistate anche le postazioni difensive di Peel, consentendo ai reparti di marciare verso Utrecht. Il Reggimento marciò oltre Utrecht raggiungendo in successione Amsterdam, Ijmuiden e Zandvoort sul Mare del Nord. Due giorni dopo il Reggimento fu costretto a riattraversare l'Olanda per ricongiungersi con il resto della divisione a Marienbourg. Mentre le due unità distaccate penetravano profondamente in territorio nemico, il grosso della SS-Verfugungdivision trascorse i primi giorni dell'offensiva, marciando su due colonne motorizzate in direzione di Hilvarenbek a nord di Anversa, a copertura del fianco sinistro della 18a Armata contro possibili attacchi da parte delle forze alleate dislocate nel Belgio settentrionale. Subito dopo alla divisione fu ordinato di marciare verso Antwerpen, allo scopo di difendere il fianco delle forze tedesche minacciate dalla 7a Armata francese e contemporaneamente venne anche ordinato di conquistare le isole di Walcheren e di Beveland. Particolarmente cruenti furono gli scontri per la conquista della guarnigione di Walcheren, difesa strenuamente dalle truppe olandesi.  La resa dell'Olanda permise alle forze della 18a Armata di dirigersi verso sud contro le forze alleate. Il 22 maggio alla SS-Verfugungdivision fu ordinato di marciare senza sosta fino a Calais passando per Saint Omer. Dopo aver marciato verso nord, giunse l'ordine di procedere verso il Canale di La Bassée, stabilire teste di ponte oltre il Canale e cacciare gli inglesi dalla foresta di Nieppe. Nella serata del 22 maggio, il Comando del XIL° Corpo ordinò alla Divisione di proteggere il fianco destro dello schieramento tedesco da eventuali attacchi nemici e di occupare l'area tra Divion e Saint Hilaire. Quando giunse l'ordine di cessare qualsiasi ulteriore movimento in avanti, Hausser si accorse che la sua unità era 'sparpagliata' lungo il settore. Il grosso del Reggimento 'Der Fuehrer' era dislocato nell'area tra Blessy e Saint-Hilaire, mentre i reparti avanzati della Divisione ed il II° Battaglione del 'Der Fuehrer' erano ad Aire ed il III° Battaglione lungo le coste del Canale. Ad aggravare la confusione ci pensarono i francesi, che nella notte tra il 22 ed il 23 maggio lanciarono alcuni contrattacchi con la fanteria ed i carri nel tentativo di sfuggire alla morsa tedesca. Gli attacchi dei francesi contro il 'Der Fuehrer' vennero tutti respinti e bloccati nei pressi di Saint-Hilaire, a sud del Canale, grazie anche all'intervento risolutivo dei pezzi anticarro del Reggimento. I carri nemici furono altresì distrutti dal fuoco dell'artiglieria divisionale. Nella tarda mattinata del 23 maggio il Reggimento passò all'offensiva, respingendo il nemico oltre il Canale de La Bassée. Dal 26 maggio reparti della divisione furono impegnati ad eliminare le forze nemiche dalla foresta di Nieppe. Il 27 maggio i reparti del Reggimento 'Deutschland', temporaneamente aggregati alla 3a Panzer Division, presero parte, all'attacco contro le unità inglesi sul Canale di Lys, vicino a Merville. Dopo aver stabilito una testa di ponte sulla sponda dove si trovavano gli alleati, in quella stessa serata furono attaccati da una ventina di carri inglesi. Le armi pesanti delle SS entrarono subito in azione, qualche carro inglese venne distrutto, ma gli altri continuarono la loro marcia contro le posizioni tedesche. Steiner vide un suo ufficiale difendere eroicamente la sua posizione lanciando bombe a mano prima di finire sotto i cingoli di un carro nemico. Un altro soldato SS salì su uno dei carri nel tentativo di infilare una bomba a mano al suo interno. Fu solo grazie all'intervento di alcuni plotoni anticarro della divisione SS Totenkopf, che il 'Deutschland' fu salvato dall'annientamento. Il 31 maggio i reparti della Divisione ripresero ad incalzare le truppe alleate in ritirata, il 'Germania' sul Mont des Cats ed il 'Der Fuehrer' nell'area di Cassel. Il 1° giugno giunse l'ordine di abbandonare l'area di Dunkerque e marciare verso Bapaume. Il 5 giugno 1940 le divisioni tedesche attaccarono le esauste e demoralizzate forze francesi sulla Somme, travolgendole. Subito dopo le forze del generale Kleist, che comprendevano anche la SS-Verfugungsdivision, la Totenkopf e la Leibstandarte, ripresero la marcia nel cuore della Francia, in direzione di Digione, con l'intento di tagliare la ritirata alle forze francesi in Alsazia. Dal 6 giugno i reparti della SS-Verfugungsdivision attraversarono la Somme senza incontrare una forte resistenza nemica. I problemi iniziarono il giorno dopo, quando gli elementi  avanzati della divisione di Hausser furono bloccati dal fuoco dell'artiglieria francese lungo il fiume Aire. Furono subito formate alcune teste di ponte sulla sponda meridionale del fiume, ma la resistenza francese continuò ad intensificarsi tanto da costringere lo spostamento dell'avanzata più ad est, dove le avanguardie corazzate tedesche erano riuscite già a sfondare le difese francesi fino al fiume Aisne. Dopo la firma dell'armistizio ai reparti della SS-Verfugungsdivision fu concesso un breve periodo di riposo, prima di essere trasferiti all'inizio di luglio in Olanda, per controllare la smobilitazione dell'esercito olandese. Durante la permanenza nei Paesi Bassi la divisione venne riorganizzata. Giunsero alcuni quadri dalla Leibstandarte e venne aumentato il numero di Battaglioni del Reggimento di Artiglieria. In seguito all'ordine di formazione della nuova divisione 'Germania' l'omonimo Reggimento ed altri elementi divisionali (II° Battaglione del Reggimento di artiglieria e 3a compagnia del Battaglione anticarro) vennero distaccati dall'unità. La perdita più grave però fu quella del Comandante Steiner che lasciò il Reggimento 'Deutschland' (passato agli ordini di Wilhelm Bittrich) per assumere il comando della nuova divisione SS. Dall'Olanda la divisione venne trasferita all'inizio di dicembre nuovamente in Francia, nell'area di Vesoul (a nord-est di Digione), dove il 3 dello stesso mese giunse un ordine dal Comando del Reichsfuehrer con il quale l'unità assunse la nuova denominazione di Divisione 'Deutschland'. Questo nuovo nome durò fino al 28 gennaio 1941, quando la divisione ricevette la denominazione di Divisione 'Reich'. La perdita del Reggimento 'Germania' fu compensata dall'arrivo della 11a SS-Totenkopfstandarte agli ordini dello Standartenfuehrer Diebisch. L'unità una volta integrata nella Divisione assunse la denominazione di 11° Reggimento SS. Fino al marzo del 1941, la Divisione 'Reich' continuò a rimanere nell'area di Vesoul, in attesa di un possibile sbarco in Gran Bretagna. Durante questo periodo di inattività, i vari reparti divisionali furono riorganizzati e furono anche create due nuove unità, una batteria di cannoni semoventi, posta agli ordini dell'SS-Hauptsturmfuehrer Joseph Günster, ed un battaglione motociclisti.

La campagna nei Balcani

In vista dell'intervento tedesco nei Balcani, la divisione Reich venne trasferita alla fine di marzo dalla Francia in Romania nell'area di Timisoara ed aggregata al XLI° Corpo corazzato della 12a Armata di List. Il 9 aprile i reparti del XLI° Corpo corazzato tedesco iniziarono a muoversi. Alla Reich venne ordinato di mandare pattuglie in avanscoperta per cercare passaggi sul Danubio e permettere il transito dei reparti corazzati. Avanzando sotto la pioggia, in mezzo alle paludi, gli uomini della Reich si spinsero in avanti aprendo la strada al resto dei reparti tedeschi. Dopo aver raggiunto il 10 Pancevo, le colonne corazzate tedesche proseguirono spedite verso la capitale jugoslava lungo la strada Alibunar-Belgrado. L'11 aprile il Battaglione motociclisti della Reich continuò a marciare malgrado le cattive condizioni delle strade e del tempo. Il Reggimento 'Deutschland' seguì a ruota riuscendo a portare tutti i suoi battaglioni ad Alibunar, e furono i primi reparti del Corpo a raggiungere la località e le sponde del Danubio. Quasi invidiosi della rapida avanzata dei reparti SS i generali dell'esercito ordinarono ad Hausser di lasciare riposare i suoi uomini sulla sponda settentrionale del fiume. L'ordine non giunse però all'SS-Hauptsturmfuhrer Fritz Klingenberg, comandante della 2a compagnia del Battaglione motociclisti, che attraversò il Danubio con soli una decina di uomini a bordo di un motoscafo. Nel pomeriggio sbarcarono sulla riva meridionale proseguendo la marcia verso Belgrado. Giunti nel  centro della città, nei pressi del Ministero della Guerra furono avvicinati da un addetto dell'ambasciata tedesca che chiese a Klingenberg di provvedere a difendere l'edificio ed il personale dell'ambasciata stessa. Dagli stessi funzionari tedeschi riuscì a sapere quanto poco fosse protetta la città, quindi pensò di ottenerne la resa malgrado disponesse solo di un pugno di uomini. Poco dopo infatti l'Addetto Militare Tedesco chiamò il sindaco della città invitandolo a presentarsi all'ambasciata. Klingenberg fu presentato come il comandante di una grossa formazione militare che aveva ormai circondato la capitale. L'Hauptsturmfuehrer diede un ultimatum al sindaco, minacciando una nuova massiccia incursione aerea da parte della Luftwaffe se la città non si fosse arresa. L'ignaro sindaco, spaventato e nell'intento di salvare molte vite umane, accettò l'ultimstum firmando la resa. Durante la notte giunsero le avanguardie corazzate dell'11a Panzer Division e così venne completata l'occupazione della città. Nella mattinata del 13 un motociclista del gruppo di Klingenberg giunse al comando di Hausser portando un messaggio dell'Addetto Militare tedesco: una pattuglia di motociclisti della sua divisione aveva conquistato Belgrado in stretta osservanza dei suoi ordini. Per questa sua audace ed azzardata azione Klingenberg venne decorato con la croce di cavaliere. Terminate le operazioni in Jugoslavia la Reich fece ritorno a Timisoara prima di essere trasferita nell'area di Salisburgo per un periodo di riposo e per essere riorganizzata in vista della campagna all'est.

Campagna all’est

La divisione iniziò la campagna assegnata al 2° Panzegruppe del Generale Guderian, insieme alla 10a Panzer Division e al Reggimento Grossdeutschland come parte del XLVI° Corpo d'Armata. Inizialmente la divisione restò in riserva fino al 28 giugno, quando fu impegnata a proteggere il fianco nord dell'avanzata del Corpo lungo la strada Minsk-Smolensk attraversando il fiume Bug tra Citva e Dukora. Dopo aver conquistato Beresivo il 2 luglio, i reparti della Das Reich attraversarono la Beresina il 4 luglio, per essere poi impegnati nella distruzione della sacca di Bialystock. Il 10 luglio venne superato il fiume Desna ed il 14 luglio la divisione conquistò Gorki. I reparti della Das Reich in questo periodo furono impegnati ad annientare le sacche di resistenza nemiche superate dalla rapida avanzata tedescha in Russia. Il 22 luglio con l'appoggio dei carri della 10a Panzer Division la divisione proseguì l'avanzata lungo la strada Minsk-Mosca ad est di Yelnia. Il primo obiettivo era la conquista dell'altopiano ad est della città, una posizione strategica da dove si dominava la strada per Mosca. I combattimenti per Yelnia durarono ben quattro settimane e misero a dura prova la resistenza dei reparti della Reich, che si ritrovarono a doversi difendere da feroci contrattacchi nemici portati da ben 11 divisioni sovietiche. Bloccata l'offensiva nell'area di Yelnia, i reparti della Reich furono trasferiti al XXIV° Corpo d'Armata per partecipare all'annientamento delle forze sovietiche nella sacca di Kiev. Dopo essere stata impegnata in alcuni scontri con le forze nemiche che tentavano di uscire dalla sacca, il 24 settembre la divisione 'Reich' fu ritirata dalla prima linea e messa a riposo fino al 2 ottobre, prima di essere impegnata nell'offensiva contro Mosca (Operazione Tifone). Con la prima neve che imbiancò l'intero fronte dell'est, la marcia vittoriosa si trasformò in una lenta e sofferente marcia della morte. Per la divisione 'Reich' l'assalto alla capitale sovietica iniziò nel pomeriggio del 4 ottobre, quando i suoi reparti avanzati mossero insieme a quelli della 10a Panzer Division per conquistare le cittadine di Krichev e Ladishino, ad est di Roslav. Superati questi due obiettivi, la marcià della divisione proseguì verso Yuchnov per conquistare l'area tra Gshatsk e Vyasma. L'obiettivo principale era Gshatsk, posizione chiave per il successo dell'avanzata tedesca verso Mosca. Il Reggimento Deutschland venne scelto per stare all'avanguardia della divisione e a tal scopo venne rinforzato con un plotone di cannoni d'assalto, il III° Battaglione del Reggimento di artiglieria, una batteria Flak, una compagnia Pak ed altre unità minori. I cannoni d'assalto con il loro fuoco d'appoggio dovevano proteggere l'avanzata dei reparti di fanteria verso Gshatsk. L'attacco iniziò al mattino del 7 ottobre, dopo che i pionieri ebbero ripulito dalle mine l'asse di marcia dei reparti. Già nel primo pomeriggio, il II° Battaglione del Reggimento appoggiato dai cannoni d'assalto conquistò la collina a nord-ovest di Sharaponova, dalla quale si dominava tutta l'area circostante. Da lì i reparti continuarono a spingersi fino a Mikeyeva, costringendo i russi a ritirarsi verso nord. Nello stesso tempo, il I° Battaglione attaccò in direzione di Komyenka, giungendovo solo a notte inoltrata per le cattive condizioni del tempo. Maggiore fortuna ebbero invece gli uomini del III° Battaglione, che riuscirono ad interrompere la strada Smolensk-Mosca, intrappolando numerose forze nemiche. Al mattino del 9 ottobre, il Reggimento Deutschland attaccò la posizione di Gshatsk impegnando due battaglioni, il I° sulla destra ed il III° sulla sinistra:le difese sovietiche vennero ben presto travolte e verso le 13.00 i due battaglioni erano nella città. I combattimenti proseguirono anche il giorno dopo, caratterizzati dai tentativi russi di riconquistare la posizione. Tutti gli attacchi vennero prontamente respinti dai fanti della Waffen SS. Nel pomeriggio, gli esploratori avvistarono una forte concetrazione di truppe nemiche ad est di Gshatsk. Il comandante Paul Hausser inviò ad intercettarla il Reggimento Der Fuehrer, che non solo costrinse i russi a ripiegare velocemente ma si spinse anche fino alle colline ad ovest di Slovoda, dopodichè continuò la sua marcia verso Mosca. Gli uomini dell'SS-Sturmbannfuehrer Otto Kumm, vennero a contatto con la prima linea di difesa esterna intorno alla capitale russa, dovendo superare formidabili opere difensive e scontrandosi con le truppe scelte della 32a divisione di fanteria siberiana. I combattimenti durarono per due settimane, concentrandosi intorno al nodo stradale a nord-ovest di Mozhaiks e la stessa città, che venne conquistata il 18 ottobre. Il Reggimento Deutschland da parte sua attaccò lungo l'autostrada a nord di Mosca, con l'obiettivo di conquistare le posizioni di Mikaelovkoya e Pushkin. Dopo una estenuante marcia nel fango e sotto i colpi dell'artiglieria nemica, nei pressi di Mikaelovkoya i reparti del Deutschland si scontrarono ferocemente con due battaglioni di fanteria mongola dell'82a divisione sovietica, appoggiati dai carri e da numerose batterie di artiglieria. I combattenti mongoli lanciarono una serie di feroci contrattacchi costringendo le SS sulla difensiva. Le batterie di artiglieria della 'Reich' dovettero sparare ad alzo zero per bloccare le masse urlanti della fanteria siberiana. Seguirono furiosi scontri corpo a corpo, durante i quali i combattenti SS usarono vanghe, bombe a mano e baionette per avere ragione del nemico. Gli attacchi vennero respinti, ma le perdite della divisione furono notevoli. Il 22 ottobre, l'11° Reggimento SS venne disciolto per mancanza di effettivi ed i pochi superstiti vennero ridistribuiti tra gli altri due reggimenti della 'Reich'. Con il peggioramento delle condizioni atmosferiche e principalmente a causa delle forti piogge che trasformarono il terreno ad ovest di Mosca in un immenso pantano, la marcia tedesca dovette giocoforza arrestarsi. La melma bloccò i movimenti di tutti i veicoli, a motore o ippotrainati. Tuttavia il Comando germanico ordinò la continuazione dell'offensiva, ignorando il miserevole stato in cui riversavano le sue truppe, senza adeguato abbigliamento invernale e senza rifornimenti. Il 18 novembre iniziò per la 'Reich' l'attacco finale contro Mosca. Il Comando del XXXX° Corpo dispose la 'Reich' sull'ala destra e la 10a Panzer Division su quella sinistra. I reparti della 'Reich' furono impegnati ad attaccare la posizione di Istra, incontrando come era prevedibile una forte resistenza nemica. Il 25 novembre, i combattenti SS attraversarono il fiume Istra, stabilendo un'ampia testa di ponte. L'attacco contro Istra continuò per quattro interminabili lunghi giorni, caratterizzato da feroci combattimenti contro gli agguerriti reparti sovietici. Solo quando giunsero in appoggio i corazzati dalla 10a Panzer Division, la resistenza nemica fu stroncata ed il 26 novembre, Paul Hausser potè riferire al comando del Corpo, che Istra era stata conquistata. Il pomeriggio del 27 iniziò l'attacco contro Mosca. Ci pensò però l'inverno sovietico a dare il colpo di grazia alle armate tedesche. Le temperature scesero vertiginosamente nel giro di un paio di giorni, raggiungendo i 30 gradi sottozero, ghiacciando tutto uomini e cose. I comandanti tedeschi iniziarono a tempestare l'OKW di richieste di ripiegamento, giustificato dalle terribili condizioni atmosferiche, impossibili per poter proseguire l'offensiva, ma Hitler vietò qualsiasi arretramento di fronte al nemico. I fanti tedeschi proseguirono quindi il loro calvario, continuando a battersi per conquistare i villaggi intorno alla capitale sovietica. La vista delle cupole del Cremlino li spinse a sacrificarsi, certi di essere ormai vicino alla meta. Il 4 dicembre, la 1a compagnia del Battaglione motociclisti della Reich, raggiunse il capolinea della linea tramviaria che portava a Mosca. Un improvviso e brusco peggioramento del clima bloccò ogni ulteriore spinta offensiva dei tedeschi.

La controffensiva sovietica

Al mattino del 5 dicembre, iniziò la controffensiva sovietica lungo il fronte di Kalinin. Gli attacchi contro le posizioni della 'Reich' iniziarono il 6 dicembre, sul fronte difeso dal Reggimento Deutschland. Per tre giorni il fuoco delle armi pesanti delle SS bloccò tutti gli assalti nemici, fino al 9 dicembre, quando giunse finalmente l'ordine di ripiegare. Durante la notte del 10 dicembre, la maggior parte dei reparti della divisione, raggiunsero la sponda occidentale del fiume Istra; da lì continuarono a ritirarsi fino al fiume Rusa, dove vennero costruite nuove posizioni difensive, che permisero ai reparti di resistere fino all'inizio di gennaio del 1942. Il 16 gennaio giunse l'ordine di ripiegare verso l'area ad ovest di Gshatsk. Durante il ripiegamento i soldati SS continuarono a difendersi dai continui assalti nemici per poi partecipare attivamente al contrattacco contro le forze sovietiche che erano riuscite a sfondare a Rzhev. Durante questa azione vennero circondate due armate nemiche. Il 29 gennaio i sovietici lanciarono furiosi assalti per tentare di soccorrere le truppe assediate, impegnando reparti di fanteria e numerosi carri. I combattimenti aumentarono di intensità all'inizio di febbraio, mettendo a dura prova la resistenza dei reparti della Reich, le cui perdite avevano raggiunte cifre incredibili. I comandanti di reparto chiamarono a raccolta tutti gli uomini disponibili, impegnando anche gli elementi delle unità non combattenti. Chiunque fosse in grado di utilizzare un'arma fu lanciato al contrattacco per bloccare l'offensiva nemica. Tutti gli attacchi nemici continuarono ad essere respinti, ma ancora a costo di gravissime perdite. Quando l'Ostubaf. Otto Kumm, si recò a rapporto dal generale Model, comandante della 9a Armata tedesca, del suo reggimento restavano appena trenta uomini. Durante l'ultima settimana di febbraio, i resti della divisione furono posti in riserva ad ovest di Rzhev. Viste le altissime perdite subite l'unità si era ridotta ad un Kampfgruppe di poche migliaia di uomini. All'inizio di marzo il Kampfgruppe Reich si spostò nell'ansa del Volga, restando sempre nell'area ad ovest di Rzhev. Dal 25 marzo i russi ripresero ad attaccare la linea del fronte tenuta dalla Reich, senza tuttavia conseguire alcun risultato di rilievo. All'inizio di aprile i tentativi sovietici terminarono e fino all'inizio di giugno non si verificarono altri scontri importanti. Già dal mese di aprile, i reparti della divisione furono trasferiti in Francia per essere riorganizzati. Restarono sul fronte dell'est solo due battaglioni di fanteria ed uno di artiglieria (Kampfgruppe Ostendorff). Durante il mese di maggio la divisione assunse la nuova denominazione 'Das Reich' e dal 1° giugno anche gli altri reparti ancora in Russia furono trasferiti in Francia.

Riorganizzazione

In Francia la Das Reich fu riorganizzata come una nuova divisioni granatieri corazzati della Waffen SS. La denominazione ufficiale come SS-Panzergrenadier-Division Das Reich arrivò però solo a novembre. Nell'organico venne introdotto un battaglione corazzato, su tre compagnie, equipaggiato con carri Panzer IV e III. Il III° Battaglione del reggimento Der Führer venne trasformato in un battaglione SPW completamente motorizzato ed equipaggiato con veicoli trasporto truppe. Il battaglione esploratori sostituì le sue motociclette con auto anfibie Schwimmwagen diventando il I° Battaglione del nuovo SS-Kradschützen Regiment Langemarck. All'inizio di luglio, l'appena ricostituito Reggimento Der Führer fu trasferito a Le Mans, come forza di occupazione alle dipendenze della 7.Armee. Anche gli altri reggimenti della divisione furono impegnati come forza di occupazione in Francia. Nel novembre del '42, in seguito allo sbarco alleato in Nord-Africa, i tedeschi occuparono i territori francesi di Vichy (Operazione Anton): la Das Reich partecipò all'operazione, impegnandosi particolarmente nell'occupazione della base navale di Tolone. La riorganizzazione dei reparti venne completata alla fine dell'anno e vide la creazione di un battaglione di artiglieria semovente su tre batterie e lo scioglimento del reggimento Langemarck i cui elementi furono trasferiti al battaglione corazzato che venne trasformato in un Panzer Regiment ed al battaglione esploratori. Anche la Das Reich come la LSSAH venne dotata di una compagnia Tigre (8.Schwere Kompanie), comprendente 10 carri Tigre e 12 Pz III, posta agli ordini dell' Hstuf. Fritz Herzig. La Das Reich continuò ad essere impegnata come forza di occupazione in Francia fino al gennaio del '43, quando giunse l'ordine di trasferimento sul fronte dell'est, inquadrata nel nuovo SS-Panzer-Korps di Paul Hausser.

Kharkov

I reparti della Das Reich furono i primi a giungere sul fronte di Kharkov nel gennaio del '43: vista la gravità della situazione militare, il Kampfgruppe Der Führer (comprendente il I° Battaglione del reggimento, la 14a compagnia, un plotone della 16a compagnia, due batterie di artiglieria ed una batteria Flak) venne subito inviato in prima linea nell'area di Voroshilovgrad per poi attestarsi in posizione difensiva nell'area di Alexandrovka alle dipendenze della 6.Panzer-Division. Durante l'ultima settimana di gennaio arrivarono gli altri reparti dell'SS-Panzer-Korps, raggruppati ad ovest di Kharkov, prima di essere trasferiti sulla testa di ponte sul fiume Oskol, tra Kupiansk e Volokomovka. I reparti SS furono impegnati soprattutto in operazioni difensive per chiudere le numerose brecce aperte nel fronte tedesco: il reggimento Der Führer venne trasferito nel settore di Veliki Burluk, mentre il Deutschland difendeva le foreste a sud-ovest di Kamenka. All'inizio di febbraio, vista la forte pressione nemica, venne ordinato il ripiegamento delle truppe tedesche a difesa della testa di ponte sul fiume Oskol. I reparti della Das Reich continuarono a battersi nei giorni successivi contro le avanzanti truppe sovietiche, che il 7 febbraio furono in grado di minacciare Kharkov. Hausser per evitare la distruzione del suo SS-Panzer-Korps ne ordinò l'evacuazione, creando un nuovo fronte difensivo ad est della città. Qui i reparti furono rapidamente riorganizzati per prepararsi alla imminente controffensiva. Il Panzer Regiment della Das Reich, dopo aver perso la metà dei suoi carri, fu ridotto ad un solo Abteilung. Il 19 febbraio iniziò la controffensiva tedesca tra i fiume Dnieper e Donetz, tra il freddo e la neve: in quella stessa giornata i reparti della Das Reich furono impegnati nella conquista di Peretschepino, a sud-ovest di Krasnograd. L'avanzata proseguì poi in direzione di Pavlograd. Dopo aver stabilito il collegamento con i reparti della Totenkopf, le due divisioni furono impegnate nella conquista di Losovaya, un importante nodo ferroviario, difeso strenuamente dai sovietici, che cadde solo dopo tre giorni di furiosi combattimenti. L'SS-Panzerkorps venne subito dopo impegnato nella conquista dell'altopiano di Yefremovka e nella battaglia di annientamento delle forze sovietiche a sud del fiume Donetz. Il 5 marzo iniziò l'avanzata verso nord, per la riconquista di Kharkov. Il 10 marzo, un Kampfgruppe comprendente il III./Deutschland ed un battaglione corazzato della Totenkopf giunse alla periferia occidentale della città, mentre un altro gruppo da combattimento, comprendente altri due battaglioni granatieri della Das Reich fu impegnato a coprire il fianco dell'SS-PanzerKorps. Malgrado la forte resistenza nemica, i reparti del Der Führer, riuscirono a penetrare nella parte meridionale della città, interrompendo la strada tra Udy e Merefa. Dopo aver superato un difficile fossato anticarro, grazie al lavoro dei genieri della 16./Deutschland, agli ordini dell'SS-Ustuf. Heinz Macher, i granatieri della Das Reich riuscirono ad avanzare fino al centro di Kharkov, seguiti dai corazzati tedeschi. Dopo feroci combattimenti casa per casa, il 15 marzo la città cadde nelle mani dei tedeschi. Finirono nelle mani dei tedeschi ingenti quantità di materiali e più di cinquanta carri T-34. I mezzi furono portati in una locale fabbrica di carri, ridenominata per l'occasione come SS-Panzerwerk (Officina carri SS). Dopo essere stati riparati, modificati e ridipinti con le insegne tedesche, i carri furono subito impegnati in prima linea. Le modifiche riguardarono al solito l'installazione della cupola per il capocarro (recuperando quelle dei Panzer III e IV danneggiati), l'installazione degli 'schurzen', le piastre aggiuntive per aumentare la protezione dello scafo, soprattutto dai proiettili a carica cava, la radio e l'antenna. 25 T-34 entrarono nell'organico del nuovo 3.SS-Panzer-Bataillon del Panzer Regiment della Das Reich. Alla vigilia dell'operazione Zitadelle, il I.Abteilung del Panzer Regiment fu riequipaggiato con carri Panther, mentre il II.Abteilung rimase con due compagnie leggere (Panzer III) e due pesanti (Panzer IV). Anche l'8./SS.Pz.Rgt.2, la compagnia pesante corazzata, venne riequipaggiata con 14 carri Tigre I. Per fornire ulteriore fuoco di appoggio ai reparti corazzati, un Abteilung del reggimento di artiglieria venne trasformato in una formazione di artiglieria semovente ed equipaggiato con semoventi Wespe (obici da 105mm) e Hummel (cannoni da 150mm).

Kursk

Durante la notte del 29 giugno 1943, i reparti dell'SS-PanzerKorps raggiunsero le loro posizioni per l'imminente offensiva contro il saliente di Kursk. Il Corpo agiva sul fronte meridionale dell'attacco, alle dipendenze della 4.Panzer-Armee. La Das Reich agiva sul fianco destro del Corpo corazzato SS.  L'attacco sarebbe stato portato principalmente dai reparti della Das Reich e della Leibstandarte, mentre quelli della Totenkopf dovevano essere pronti a penetrare nelle brecce aperte.  Nel settore della Das Reich, il Reggimento Deutschland doveva guidare l'assalto con il III° Battaglione come punta della lancia. I guastatori d'assalto dell'unità mossero in avanti alcune ore prima che si scatenasse l'offensiva, per preparare il terreno ai loro camerati. Il III° Battaglione dell'SS-Stubaf. Gunther Wislicency si ritrovò subito coivolto in durissimi combattimenti corpo a corpo mentre tentava di raggiungere il suo obiettivo, il villaggio di Beresov, oltre il fiume Vorska. Superato il villaggio, gli uomini di Wislicency furono bloccati dal fuoco nemico davanti alla Quota 233 a nord di Beresov, collina che venne conquistata nel pomeriggio dal I./Deustschland agli ordini dell'SS-Stubaf. Weidinger. La presenza di vasti carri minati bloccò l'attacco dei carri della divisione, per cui i  granatieri rimasero senza fuoco di appoggio. Il giorno dopo, 6 luglio, l'attacco riprese contro la Quota 243, difesa strenuamente dai sovietici. Solo dopo l'intervento delle armi pesanti della divisione, la collina venne conquistata e fu cosi possibile proseguire l'avanzata verso Lutschki e verso Prokhorovka. L'8 luglio il comando sovietico scagliò contro l'SS-PanzerKorps numerose formazioni corazzate nella speranza di arrestarne la progressione. Per tutta la giornata i disperati assalti sovietici furono tutti respinti: il Panzer Regiment della Das Reich riuscì da solo ad eliminare una formazione corazzata nemica, comprendente più di 100 carri, mentre stava avanzando lungo la strada Prokhorovka-Teterevino. Nella giornata del 9 luglio, i reparti del Corpo corazzato SS si raggrupparono per riprendere l'attacco. Dal Comando della 4a Armata corazzata giunse l'ordine di annientare le formazioni nemiche a nord-est di Beregovoy, e raggiungere la sponda orientale del fiume Salotinka. Questa volta la Das Reich doveva svolgere un'azione difensiva, sul fianco orientale, mentre la Leibstandarte e la Totenkopf dovevano procedere verso Prokhorovka ed il fiume Psel. Dal 9 all'11 luglio, i reparti della Das Reich mantennero le loro posizioni, mentre gli altri reparti del Corpo corazzato SS avanzavano verso il fiume Psel, l'ultimo ostacolo naturale a sud di Kursk. Particolarmente impegnato in questi giorni fu il Reggimento Deutschland, dislocato dietro la Leibstandarte, a protezione del suo fianco destro. Il 12 luglio il Corpo corazzato SS si scontrò con l'Armata corazzata del generale Rotmistrov proprio nell'area di Prokhorovka: Hausser disponeva di circa 600 carri, Rotmistrov ne aveva più di 850. Per tutta la giornata i combattimenti infuriarono tra le colline intorno a Prokhorovka, in uno scontro infernale di carri mai visto prima durante il conflitto. Il Reggimento Deutschland continuò a proteggere il fianco dell'avanzata della LSSAH, mentre il resto della divisione fu impegnato a respingere numerosi assalti nemici. Il 13 luglio, Hausser ordinò alla Das Reich di attaccare in direzione di Prokhorovka passando per Pravorot, alfine di sfruttare una breccia aperta nelle linee nemiche. L'attacco iniziò solo all'alba del giorno dopo, preceduto da un massiccio fuoco di sbarramento dell'artiglieria e delle batterie Nebelwerfer: i granatieri del I° e III° Battaglione del Reggimento Der Führer, dopo aver subito pesanti perdite nell'attraversare i vasti campi minati a sud-ovest di Pravorot, giunsero verso mezzogiorno nei pressi del villaggio di Belenichino, dove si svolsero furiosi combattimenti casa per casa. Conquistato il villaggio, sotto la protezione del Panzer Regimenti, l'attacco proseguì nella giornata del 15 luglio, per bloccarsi definitivamente per l'improvviso arrivo di forti temporali. In quegli stessi giorni, a causa dello sbarco alleato in Sicilia, Hitler decise di ritirare dalla battaglia il Corpo corazzato delle SS, per un suo rapido trasferimento proprio nella penisola italiana.

Fronte del Mius

Alla fine solo la Leibstandarte fu trasferita in Italia, mentre le restanti formazioni dell'SS-Panzer-Korps furono caricate sui treni e trasferite sul fronte del Mius, dove si stava sviluppando una situazione più grave che rischiava di minacciare l'intero fronte del Gruppo Armate Sud. Prima di partire, la LSSAH aveva lasciato tutti i sui carri superstiti alla Das Reich, permettendo cosi di riorganizzare in qualche modo il Panzer Regiment della divisione. I combattimenti lungo il fronte del Mius (area di Stepanovka) durarono fino all'inizio di agosto, quando sia la Das Reich che la Totenkopf furono trasferite nuovamente nell'area di Kharkov, per fronteggiare una nuova  gravissima situazione. Dopo la nuova evacuazione tedesca della città, la Das Reich fu chiamata a sostenere durissimi combattimenti difensivi, durante i quali furono distrutti centinaia di carri nemici. All'inizio di settembre iniziò il ripiegamento lungo il corso del Dnieper, nell'area di Krementchug. Durante la ritirata i reparti continuarono a battersi contro le punte corazzate sovietiche che tentatavano di ostacolare la manovra. Seguirono altri combattimenti su alcune teste di ponte sul Dnieper, che videro impegnati soprattutto i granatieri del Reggimento Der Führer. Nelle settimane successive, la pressione sovietica spinse ulteriormente le forze tedesche verso ovest, costringendo la Das Reich a ripetuti contrattacchi a protezione del ripiegamento dei reparti amici. Alla fine di novembre la divisione fu trasferita nell'area ad est di Zhitomir per partecipare ad una nuova controffensiva nell'area di Korosten-Berdichev-Radomysl. L'azione venne però bloccata sul nascere dai sovietici, costringendo nuovamente la Das Reich sulla difensiva. Considerato l'alto numero di perdite subite dalla divisione fin dal luglio del '43, venne deciso di riorganizzare l'unità e trasferire i reparti in Francia.

Kampfgruppe Lammerding

Sul fronte dell'est rimasero solo i reparti ancora in grado di combattere, che andarono a formare il 17 dicembre 1943 un Kampfgruppe, agli ordini dell'SS-Oberführer Heinz Lammerding, comprendente: i resti del I./Deutschland e del II./Der Führer, due compagnie del Panzer Regiment, i resti del Battaglione esploratori, reparti anticarro, 2 batterie nebelwerfer, una compagnia pionieri, due batterie di artiglieria, una compagnia pesante di cannoni di fanteria, due compagnie di cannoni d'assalto ed una batteria Flak, in tutto circa 5.000 uomini. Il Kampfgruppe corazzato 'Das Reich' fu posto alle dipendenze del XLVIII.ArmeeKorps ed impegnato nell'area ad ovest di Berdichev. Alla vigilia di Natale i sovietici tornarono ad attaccare il nuovo fronte difensivo nemico, costringendo i tedeschi ad un nuovo ripiegamento ad est di Zhitomir: i granatieri della Das Reich dovettero ritirarsi con condizioni del tempo spaventose, in mezzo alle tempeste di neve, combattendo di giorno e marciando di notte. Il 13 gennaio venne lanciato un disperato contrattacco nell'area di Krasnopol, insieme ad un gruppo corazzato della Leibstandarte guidato da Jochen Peiper, contrattacco che servì ad allentare la pressione nemica fino alla metà di febbraio. Una nuova offensiva sovietica costrinse il Kampfgruppe a lanciare nuovi contrattacchi particolarmente nell'area di Isyaslavl, posizione che venne riconquistata dopo durissimi combattimenti. Passato alle dipendenze del LIX.ArmeeKorps della 1.PanzerArmee, il Kampfgruppe si ritrovò verso la metà di marzo all'interno di una nuova sacca (Hube Kessel), provocata da un'ennesima massiccia offensiva sovietica: le forze tedesche circondate, riuscirono a spostarsi verso ovest fino a prendere contatto con i reparti della 4.PanzerArmee a Buszacs ed evitare l'annientamento. L'8 aprile 1944, i resti del Kampfgruppe giunsero a Kartanovche in Galizia, dove furono posti in riserva prima di essere trasferiti in Francia: dei 5.000 effettivi iniziali restavano appena 800 uomini.

Nuova riorganizzazione e Normandia

In Francia era stata iniziata la riorganizzazione della Das Reich, già designata fin dall'ottobre del '43, come una divisione corazzata. Nell'aprile del '44, l'unità era stata posta nelle riserva strategica del Comando Supremo occidentale, nell'area di Tolosa. La divisione doveva difendere la costa francese in caso di invasione alleata. Giunsero in Francia circa 9.000 nuove reclute per l'unità, totalmente inesperte e non adeguatamente addestrate. Il Panzer Regiment venne riorganizzato su due nuovi Abteilung e riequipaggiato con carri Panzer IV, Sturmgeschutz e Panther. La compagnia Tigre venne invece disciolta ed il personale fu trasferito al nuovo 102.SS-Schwere Panzer-Abteilung, il battaglione corazzato Tigre assegnato al II.SS-PanzerKorps. Durante la permanenza nell'area di Tolosa i reparti tedeschi furono costretti a fronteggiare gli attacchi della resistenza francese, che causarono perdite alla divisione e costrinsero il comando a rappresaglie e rastrellamenti nei villaggi della zona. Il 7 giugno, in seguito allo sbarco alleato in Normandia, la divisione fu messa in stato di allarme e ne venne ordinato il trasferimento verso il nord della Francia. Il trasporto dei mezzi e dei reparti venne notevolmente ostacolato sia dagli attacchi dell'aviazione alleata che da quelli della resistenza francese e fu proprio durante il viaggio di trasferimento in Normandia, che si verificò la feroce rappresaglia contro il villaggio francese di Oradour sur Glane da parte di alcuni reparti della divisione. Il 14 giugno i primi elementi della divisione raggiunsero l'area a sud di Domfront, a sud-est di Mortain, continuamente bersagliati dai cacciabombardieri alleati. Tra il 19 ed il 20 giugno, giunsero anche il I° Battaglione del Reggimento di artiglieria, il Battaglione Flak, l'artiglieria semovente e parte del reggimento corazzato. Considerato che il resto dei reparti era ancora in viaggio, venne deciso di assegnare temporaneamente i reparti della divisione già arrivati, ad altre formazioni. E cosi il 26 giugno, un battaglione di artiglieria ed un battaglione corazzato furono inviati di rinforzo al II° Corpo paracadutisti a nord di Torigny-sur-Virein nell'area di Saint Lô, mentre un altro gruppo da combattimento, comprendente il I./Der Führer ed il I./Deutschland, fu assegnato alla 2.Panzer-Division per un contrattacco lungo la strada Villers Bocage-Caen. Durante la successiva operazione Epsom, con la quale gli alleati intendevano isolare Caen, i reparti della Das Reich furono posti alle dipendenze della 9a divisione SS Hohenstaufen, attaccando nel primo pomeriggio del 29 giugno, le forze del VIII° Corpo inglese. I combattimenti si protrassero fino a tarda sera caratterizzati dall'accanita resistenza della fanteria e dei mezzi corazzati britannici. La natura del Bocage normanno trasformò la battaglia in una serie di azioni condotte da piccole unità isolate. Terminata la spinta offensiva, le SS dovettero subire in tarda serata il contrattacco britannico, che investì lo stesso comando tattico del Kampfrguppe, salvato dal fuoco dei pezzi Flak della 14.Kompanie e dai lanciafiamme della 16.Kompanie. Durante la notte fu ordinato il raggruppamento dei reparti: le unità avevano subito pesanti perdite, in media il 40% degli effettivi. Nei giorni successivi i reparti SS continuarono a battersi in posizione difensiva: i granatieri del Der Führer riuscirono a bloccare un tentativo di sfondamento degli inglesi nell'area di Caen, usando bombe a mano e mitragliatrici, lamentando perdite spaventose. All'inizio di luglio, ciò che restava delle unità impegnate sul fronte di Normandia, ritornò sotto il comando tattico della Das Reich, che lamentava ancora l'arrivo di numerosi reparti ancora stazionati a Tolosa e che giunsero solo verso la metà del mese. Passata alle dipendenze del LXXXIV.Armee-Korps, la divisione fu trasferita nel settore di Périers vicino Saint Lô. Qui il 4 luglio giunse l'ordine di formare dei gruppi da combattimento da impegnare nelle zone calde del fronte. Uno di questi Kampfgruppe, agli ordini dell'SS-Stubaf. Weidinger, comprendente carri e artiglieria, fu posto alle dipendenze della 353.Infanterie-Division, ed impegnato a respingere gli assalti americani nel settore di La-Haye-du-Puits. Un altro Kampfgruppe, comprendente il comando stesso della divisione, il II° Battaglione del Panzer-Regiment, il IV° Battaglione del Reggimento di artiglieria, il Battaglione Nebelwerfer ed il Battaglione Flak, fu impegnato nell'appoggiare il contrattacco della 17a divisione SS a nord-ovest di Saint Lô, nell'area di Sainteny. Anche un terzo Kampfgruppe, agli ordini dell'SS-Ostubaf. Wisliceny e comprendente il comando del Reggimento Deutschland, due suoi battaglioni ed il Battaglione pionieri, fu assegnato alla Götz von Berlichingen. Mentre questi gruppi da combattimento della divisione erano impegnati con altre formazioni tedesche, i carristi della Das Reich in questo periodo si coprirono di gloria distruggendo numerosi mezzi corazzati nemici: tra i più valorosi ricordiamo Ernst Barkmann, Fritz Langanke e Karl Kloskowski. I Kampfgruppe della Das Reich continuarono ad essere impegnati in una serie di attacchi e contrattacchi alfine di arginare la spinta offensiva degli americani, fino al 25 luglio, quando furono costretti a ripiegare. Il giorno prima cadde in combattimento lo stesso comandante della divisione, l'SS-Brigadeführer Heinz Lammerding. L'SS-Ostubaf. Tychsen assunse temporaneamente il comando della divisione. I reparti della 1a Armata di Bradley scendendo dalla penisola di Cotentin verso Avranches, minacciarono di chiudere in una sacca le forze del LXXXIV.Armee-Korps. I reparti della Das Reich e della 17.divisione SS, dopo aver subito pesanti perdite, furono riuniti a formare un unico gruppo da combattimento con una comune struttura di comando. Durante la ritirata dalla sacca di Coutances, i reparti continuarono a subire perdite, a causa del fuoco dell'artiglieria e dell'aviazione nemiche. I reparti superstiti della Das Reich si spinsero fino a Percy, dove si raggrupparono prima di tornare ad essere impegnati in posizione difensiva. Il 5 agosto i tedeschi lanciarono l'Operazione Luttich, con la quale i tedeschi intendevano trattenere le forze americane per dare il tempo ai loro reparti di ripiegare ordinatamente. Per questa controffensiva i reparti della Das Reich furono posti alle dipendenze del XLVII.Armee-Korps, chiamato a condurre l'operazione. La prima ondata dell'attacco avrebbe dovuto comprendere reparti della LSSAH, della Das Reich, della 116.Panzer-Division e della 17a divisione SS. Dopo qualche successo iniziale, l'operazione si arenò completamente di fronte alla forte resistenza degli americani, costringendo i tedeschi a passare nuovamente sulla difensiva. Nel frattempo le forze corazzate alleate avevano aggirato sui fianchi le posizioni tedesche, chiudendo in una grande sacca intorno all'area di Falaise la 5.PanzerArmee e la 7.Armee. L'ordine di Hitler di non cedere un palmo di terreno al nemico, contribuì maggiormente all'accerchiamento delle unità tedesche. Il 16 agosto la Das Reich venne ritirata dalla prima linea e trasferita nell'area di Vimoutiers, fuori della sacca, per tenere aperta una via di fuga per i reparti accerchiati. Quel trasferimento salvò la divisione dal totale annientamento nella sacca di Falaise. Dopo essere stata impegnata in nuovi combattimenti contro le truppe canadesi nell'area di Trun, il grosso della divisione riuscì a ripiegare senza problemi verso est. Alla fine di agosto i reparti attraversarono la Senna vicino a Elboeuf, attestandosi in posizione difensiva lungo il fiume Maas, dove si svolsero combattimenti tra il 5 ed il 7 settembre. In questo periodo, per rinfoltire gli organici dei vari reparti, furono assegnati alla divisione personale della Marina ed un battaglione mitraglieri antiaerei del RAD. La ritirata proseguì in direzione dello Schnee-Eifel del Vallo Occidentale (Linea Sigfrido). L'11 settembre venne attraversata la frontiera tedesca ed i reparti andarono ad occupare i bunker e le postazioni del Vallo Occidentale. I reparti del Reggimento Der Führer presero posizione tra Brandscheid e Leidenborn. Giunsero altri rinforzi, tra cui un gruppo da combattimento della 12.divisione SS, subito inviato in prima linea. Tra i rinforzi anche un Ostbataillon, comprendente volontari russi anticomunisti, che sparì poco dopo con tutte le armi ed i sottufficiali al seguito, ed alcuni squadroni della Luftwaffe trasformati in reparti di fanteria per mancanza di aerei.

Ardenne, Ungheria ed Austria

I combattimenti difensivi lungo la linea Sigfrido durarono fino alla seconda settimana di ottobre, quando alla divisione fu ordinato di ritirarsi nel Sauerland, per essere riorganizzata completamente. L'11 novembre 1944 giunse l'ordine di marciare verso ovest per prendere parte all'operazione 'Guardia sul Reno', meglio conosciuta come l'Offensiva delle Ardenne. L'attacco principale sarebbe stato portato dalla 6.SS-PanzerArmee, che inquadrava anche il II.SS.PanzerKorps comprendente la Das Reich e la Hohenstaufen. L'inizio dell'operazione, dopo alcuni rinvii, venne fissato per il 16 dicembre. Alla vigilia dell'offensiva, la divisione disponeva di 28 carri Panzer IV Ausf. H, 59 carri Panther, 28 Sturmgeschutz e 20 Jagdpanzer IV/70. I reparti della Das Reich mossero all'attacco solo il 20 dicembre: gli ordini erano di cacciare gli americani dall'incrocio di Baraque de Fraiture, proseguire verso Manhay e stabilire una testa di ponte a Bomal, prima di marciare ancora verso il fiume Maas. Un piano perfetto, se i veicoli della divisione avessero avuto il carburante necessario per poterlo eseguire. Il ritardo con cui si mossero i reparti tedeschi, diede tempo agli americani di riorganizzare le difese e far affluire rinforzi, bloccando completamente l'offensiva tedesca. Alla fine i reparti della Das Reich dopo qualche successo iniziale locale, furono costretti a ripiegare sotto la massiccia pressione delle forze aeree e terrestri americane. Riorganizzati rapidamente i reparti, la divisione, insieme a tutta la 6.SS-PanzerArmee, venne trasferita in Ungheria per tentare di respingere l'offensiva sovietica contro i confini del Reich. I reparti della divisione giunsero a febbraio in territorio ungherese, partecipando prima ad una serie di puntate offensive locali e poi all'inizio di marzo all'operazione Frühlingserwachen (risveglio di primavera), che avrebbe  dovuto cacciare i sovietici dall'Ungheria e da Budapest, ma che invece si concluse con un nulla di fatto. I sovietici contrattaccarono ferocemente costringendo la 6.SS-PanzerArmee ad una precipitosa ritirata verso l'Austria. Da quel momento i reparti della Das Reich si frammentarono vivendo un destino diverso nelle ultime settimane di guerra: alcuni reparti finirono a combattere in difesa della capitale austriaca, il Reggimento Deutschland finì la guerra combattendo contro gli americani nell'area di Saint-Polten in Austria. Il grosso della divisione, comprendente i resti del Panzer Regiment, del Reggimento di artiglieria, il Battaglione Flak, il Battaglione pionieri, il battaglione comunicazioni ed i reparti logistici, finirono a combattere nell'area di Dresda. Il Reggimento Der Führer finì invece a Praga a proteggere l'evacuazione della popolazione civile tedesca dalla città, prima di arrendersi agli americani.

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