Volontari greci

Nelle forze armate tedesche

di Massimiliano Afiero

Introduzione

Alla vigilia della seconda guerra mondiale la Grecia era retta da un regime dittatoriale con a capo il primo ministro Ioaniss Metaxas. Sul modello della milizia fascista, era stata formata anche una falange armata i cui membri adottarono il saluto romano. Malgrado queste simpatie verso l'ideologia e i simbolismi del fascismo, la Grecia conservò la sua storica amicizia con le democrazie occidentali, soprattutto con l'Inghilterra, attuando una politica ambigua verso le forze dell'Asse. Il territorio greco rientrava nei piani di espansione della politica estera mussoliniana e non fu certo un caso che da parte italiana non si fece più di tanto per avvicinare maggiormente la Grecia all'Asse. Le forze armate greche comprendevano l'esercito reale greco e le forze di polizia: queste ultime comprendevano la Gendarmeria reale, la polizia cittadina e la Guardia rurale. La Gendarmeria era strutturata come una vera e propria formazione militare, impegnata soprattutto contro le formazioni ribelli comuniste (già attive dal 1936 e sponsorizzate da Mosca) e gli altri oppositori del Regime di Metaxas. Durante la guerra contro gli italiani la Gendarmeria venne utilizzata come polizia militare e a guardia delle installazioni militari.

L'invasione

Il territorio greco, dopo l'invasione dalle forze italo-tedesche venne sottoposto  all’occupazione militare da parte delle forze armate italiane, tedesche e bulgare. I tedeschi occuparono militarmente la Macedonia centrale e orientale con l’importante porto di Salonicco e l’isola di Creta. I bulgari ottenero la Tracia, la regione nord orientale della Grecia, mentre il resto del territorio greco passò sotto l’amministrazione militare italiana. Ad Atene venne instaurato un governo militare greco sotto il controllo della Germania e dell’Italia, guidato dal generale Tsolakoglu. L'esercito greco venne disciolto e fu autorizzata solo la presenza di forze di polizia locali per il mantenimento dell'ordine interno inclusa la gendarmeria. Per ragioni di sicurezza, spesso queste forze di polizia agirono disarmate.

Nasce la resistenza greca

Aiutati dalla morfologia del territorio, molti soldati greci dopo la capitolazione, preferirono rifugiarsi sulle montagne per continuare a combattere contro gli invasori. Nel paese si svilupparono da subito vari movimenti di resistenza, rivolti soprattutto contro gli italiani, verso i quali i greci nutrivano un odio particolare: l’esercito greco nel 1940 era riuscito ad impedire l’invasione del proprio paese, ricacciando gli italiani in Albania. Grazie poi all'arrivo delle truppe britanniche fu possibile continuare a resistere fino all'aprile del '41, quando gli italiani riuscirono ad entrare finalmente in Grecia grazie all'intervento militare dei tedeschi. Questo fatto alimentò l’odio greco verso l’esercito italiano. La resistenza greca si sviluppò in due principali movimenti: l’EDES (Ethnikos Demokratikos Ellinikos Syndesmos) o Unione Nazionale greco-democratica di ispirazione democratica e liberale diretta dal colonello Zervas e l’EAM (Ethnikos Apelevtheriko Metopo) o Fronte Nazionale di Liberazione di ispirazione comunista. L’Edes agì soprattutto nell’Epiro e malgrado le sua matrice repubbblicana sosteneva il governo greco in esilio. L’EAM invece agì soprattutto sul massiccio del Parnaso e a nord del Peloponneso: da questo movimento venne creata l’Armata popolare di liberazione nazionale o ELAS, diretta dal comunista Veloukhiotis. Un terzo movimento, l’EKKA o movimento di liberazione nazionale e sociale diretto dal colonello Psarros, ebbe vita breve dal momento che nell’aprile 1944 i comunisti dell’Elas sterminarono tutti i suoi uomini compreso il loro comandante. I pochi superstiti per ritorsione si unirono alle milizie filo-tedesche per vendicarsi dei comunisti. Questo episodio non fu l’unico nella storia della resistenza greca: la lotta contro le forze di occupazione si trasformò spesso in una guerra civile tra i vari movimenti, malgrado i tanti sforzi messi in atto dagli inglesi per tentare di creare un fronte unico contro le forze dell'Asse.

I VOLONTARI DI RALLIS

Tra il 1941 ed il 1943 il governo militare greco lasciò progressivamente il controllo del paese alle formazioni partigiane nazionaliste e comuniste ritirando le forze della Gendarmeria nei grossi centri urbani. Gli italiani, che già non vedevano di buon occhio i gendarmi sospettati di collaborare segretamente con i ribelli, interpretarono l'azione come una vera e propria provocazione. Più volte il governo greco aveva protestato con il Comando Italiano per aver utilizzato i gendarmi in operazioni contro le bande ribelli e questo repentino abbandono delle stazioni della Gendarmeria unito all'intensificarsi delle azioni dei ribelli, aumentò notevolmente i problemi per il controllo del territorio. Il primo ministro Tsolakoglou venne sostituito alla guida del governo dal Dr. Konstantinos Logethetopoulos, ma senza nessun risultato di rilievo nella sicurezza del paese. Venne allora scelto un politico, Ioannis Rallis nell'aprile del '43. Rallis, profondamente anti-italiano, auspicò fin dall'inizio una maggiore presenza tedesca nel Peloponneso per combattere le forze partigiane, la cui attività andava sempre più intensificandosi. Senza l’autorizzazione ufficiale da parte del Comando militare italiano, e con l'appoggio di Rallis, i tedeschi iniziarono a trasferire numerose formazioni nel sud della Grecia a scopo preventivo. Dopo la sconfitta delle forze dell’asse in Nord-Africa, la Grecia era diventata un possibile obiettivo per l’imminente sbarco degli alleati nel Mediterraneo; era necessario rinforzare la difesa delle coste ed eliminare la presenza dei partigiani comunisti, che con i loro sabotaggi ed attentati davano non pochi problemi alle linee di comunicazione, strade e ferrovie. Rallis andò oltre, chiedendo ai tedeschi l’autorizzazione a formare una forza di sicurezza con volontari greci da utilizzare contro le forze partigiane, in appoggio alle forze della gendarmeria i cui effettivi erano ormai insufficienti. La Gendarmeria e le forze di sicurezza speciali del Ministero dell'Interno, malgrado fossero state rinforzate ed ben armate, avevano fallito nel loro impegno nella lotta contro i ribelli. C'era bisogno di una forza armata più efficiente e meglio organizzata. Il 7 aprile 1943 il governo Rallis annunciò la formazione dei quattro battaglioni Euzones (Euzonoi: fanteria leggera) con volontari e coscritti. Nello stesso tempo venne lanciata una massiccia campagna arruolamenti in tutta la Grecia, che diede buoni risultati. Grazie al grande afflusso di volontari vennero formati due battaglioni ad Atene e due a Salonicco, ciascuno comprendente circa 1.200 volontari. I comandi italiano e tedesco però non si mostrarono molto propensi ad armare queste formazioni, quindi si limitarono a fornire solo armi leggere, poche munizioni e riducendo la forza di ciascun battaglione a circa 600 uomini. L'uniforme era quello classica dei reparti euzones dell'esercito greco. Il primo nucleo di volontari per i Battaglioni di sicurezza greci venne dai quadri della Guardia al milite ignoto, guardia di stanza ad Atene che non era stata disciolta dopo l'occupazione del paese. I suoi membri erano stati autorizzati a portare armi ma senza munizioni. La Guardia alla fine dell'aprile del '43 fu espansa a 10 ufficiali e 150 uomini con i quali venne costituita una compagnia euzone. Nel mese di maggio vennero formate altre due compagnie che andarono a formare il primo battaglione euzone ad Atene agli ordini del Colonello Ioannis Plytzanopoulos. I volontari greci vennero armati solo con fucili. Questo primo battaglione fu conosciuto all'inizio come Laokoon Bataillon, dal nome dell'eroe mitologico che combatté contro i serpenti. Dalla metà di giugno venne ordinata la formazione di altri quattro battaglioni, formazione che venne accelerata in seguito al profilarsi della defezione italiana dell'8 settembre. Dal settembre '43 fino al mese di dicembre i nuovi battaglioni euzones vennero addestrati ed i volontari in eccesso furono trasferiti alla Guardia del milite ignoto. Ogni battaglione era costituito da 22 ufficiali e 539 soldati, sottufficiali compresi. In seguito Rallis riuscì con l’aiuto dei tedeschi ad incrementare la forza Euzones, espandendo i quattro battaglioni iniziali in tre reggimenti, ognuno con tre battaglioni. Il 1° Reggimento Euzones agli ordini del Colonello Plytzanopoulos, venne aggregato all’LXVIII° Corpo tedesco ad Atene, il 2° allo stesso Corpo a Tripolis mentre il 3° venne aggregato all’XXII° Gebirgs Korps a Ioannina. Il 25 novembre 1943, il Colonello Basileios Dertiles, precedentemente segretario generale del Ministero degli Interni, venne promosso Maggiore Generale alla guida di tutte le formazioni Euzones.

Lotta ai ribelli

Fin dalla loro formazione i reparti Euzones vennero utilizzati nella lotta contro le formazioni ribelli: rastrellamenti, attacchi contro le basi dei partigiani, missioni esplorative. Nel gennaio del '44 reparti Euzones parteciparono ad una vasta operazione di rastrellamento insieme alle forze tedesche contro le forze dell'Eam e dell'Elas in Beozia, seguita nel febbraio da un'altra nel Peloponneso. Rappresaglie ed esecuzioni iniziarono ad essere eseguite non solo dai reparti tedeschi ma anche dagli euzones greci, che di conseguenza vennero presi di mira dagli attacchi e dalle ritorsioni da parte dei ribelli. L'ordine emanato dal governo greco collaborazionista di giustiziare 5 ostaggi per ciascun membro dei battaglioni di sicurezza ucciso, portò i ribelli ad uccidere a loro volta ogni euzones caduto nelle loro mani.  Nel maggio del '44, il Ministro degli Interni greco annunciò alla stampa che tra il 1 dicembre del '43 ed il maggio del '44, erano stati uccisi 213 uomini dei Battaglioni di sicurezza ed altri 600 risultavano dispersi: tra questi ultimi sicuramente c'erano molti disertori.

Le milizie anti-comuniste

Tra l’aprile del ’43 e la primavera del ’44 i comunisti dell’Elas riuscirono ad eliminare fisicamente qualsiasi altro movimento partigiano, alfine di poter decidere da soli il futuro assetto politico del paese. Gli inglesi da parte loro continuarono ad appoggiare il governo greco in esilio a Londra per la restaurazione della Monarchia nel paese non fornendo alcun appoggio politico e militare ai comunisti dell’Elas. Le forze ribelli non comuniste iniziarono allora a collaborare attivamente con i tedeschi per vendicarsi degli eccidi compiuti dai partigiani rossi. Molte di queste unità, composte principalmente da civili, collaborarono anche con i reparti Euzones, pur restando indipendenti dal governo di Rallis. La prima di queste unità fu ufficialmente creata il 1° novembre 1943 a Sparta. Venne chiamata Battaglione Leonidas dell'esercito libero greco. Il suo capo era Leonidas Brettakos, fratello del capitano di cavalleria Telemachos Brettakos, ucciso qualche settimana prima dai comunisti. Quest'ultimo aveva formato una banda nazionalista ribelle che i comunisti avevano attivamente e violentemente osteggiato. Il Battaglione Leonidas comprendeva circa 1.000 uomini organizzati in una compagnia comando di circa 100 uomini e cinque compagnie di fanteria di circa 180 uomini. Di queste la 5a compagnia venne dislocata a Gytheion e le altre a Sparta. L'armamento comprendeva 1.000 fucili, 22 fucili automatici e mitragliatrici leggere, 10 mortai. Alla fine di dicembre del '43, l'armamento fu adeguato per gli effettivi di un battaglione: 649 fucili e 20 fucili automatici per le compagnie a Sparta e 100 fucili per la compagnia a Gytheion. All'inizio di gennaio del '44, il Battaglione venne ridenominato come 1° Battaglione dell'esercito libero greco, mentre la compagnia Gytheion venne espansa con nuovi volontari a formare il 2° Battaglione. Il 25 febbraio 1944 i tedeschi posero al comando delle formazioni dell'esercito libero greco il maggiore Konstantinos Kostopoulos. Questi immediatamente rimosse dal comando gli elementi civili riorganizzando l'unità in un nuovo Reggimento di sicurezza (di Laconia) con i due Battaglioni di Sparta e Gytheion. L'unità rimase, almeno inizialmente, indipendente dal comando dei Battaglioni di sicurezza di Rallis. Nel maggio del '44 infatti il Reggimento venne disciolto ed i suoi due Battaglioni passarono sotto il controllo della Gendarmeria.

LA SITUAZIONE IN MACEDONIA

Nella Macedonia greca i tedeschi organizzarono sempre nel 1943, nove battaglioni di sicurezza. Sull’esempio tedesco, anche il comando militare bulgaro iniziò a reclutare volontari greci per formare milizie anti-partigiane. Nell’agosto 1944 formarono tre battaglioni, che vennero dislocati a Edessa, Kastoria e Florina; questi tre unità vennero identificate dai comandi militari con i nomi delle località che presidiavano. La maggior parte dei volontari macedoni dei battaglioni, appartenevano all’IMRO (Organizzazione segreta rivoluzionaria macedone), movimento politico che si prefiggeva l’indipendenza del territorio macedone. Altri membri dell’IMRO vennero reclutati in una milizia di difesa locale utilizzata dai tedeschi contro i partigiani dell’Elas, nell’area intorno a Kastoria, cittadina della Macedonia greca vicino al confine albanese. L’unità venne formata con l’aiuto del maggiore bulgaro Kaltchev, anch’egli membro dell’Imro. I volontari greci ricevettero uniformi dell’esercito italiano (prelevate dai tedeschi dai depositi italiani dopo l’8 settembre ’43) con una fascia sul braccio rosso e nera con la scritta “Volunteer Battalion Kastoria” in giallo. Nel maggio del ‘44 l’unità era composta da una sola compagnia, integrata con diversi ufficiali e sottufficiali bulgari, e venne impegnata in operazioni di rastrellamento nell’area intorno al lago di Kastoria e il passo di Klisura. Con altri volontari greci, venne costituita una compagnia di riserva equipaggiata con mitragliatrici e qualche mortaio, che venne stanziata proprio a Kastoria. Quando nell’agosto del ’44 la Bulgaria concluse la pace con i russi, i bulgari che servivano nel battaglione Kastoria chiesero di continuare a combattere al fianco dei tedeschi. Con il ritiro delle forze tedesche dalla Grecia, le due compagnie del battaglione seguirono i tedeschi prima nella Macedonia jugoslava e poi in Bosnia, dove continuarono a battersi contro le forze partigiane comuniste. Sempre in Macedonia i Bulgari poterono contare sull’appoggio della milizia Tsaous Andon, agli ordini di Andronios Fosteridis, con la quale fu stipulato un patto di non aggressione nel 1944. Con i suoi 5.000 uomini la Milizia controllava l’area a nord del distretto di Drama. Essendo profondamente anti-comunisti gli uomini della Tsaous Andon dal gennaio ’44 iniziarono a combattere contro i partgiani dell’Elas. Per meglio coadiuvare la loro azione il comando militare bulgaro in Macedonia aggregò alla milizia 250 soldati del suo esercito regolare.  

LA MILIZIA EASAD

Nella primavera del 1944 l’SD (SichereitsDienst), il servizio segreto della Polizia tedesca, finanziò ed organizzò un movimento politico anti-comunista greco in Tessaglia, l’EASAD, o Alleanza di azione anti-comunista nazionale). A capo di questo movimento c’era un ufficiale della gendarmeria greca, un certo Takis Makedon, che riuscì a reclutare circa 400 volontari greci, in maggioranza contadini avversi alla politica dei comunisti dell’Elas. Il quartier generale dell’unità venne posto a Karditsa. Già alla fine dell’aprile del ’44, i volontari vennero organizzati in diverse unità che vennero impegnate in tutta la Tessaglia. Durante i mesi estivi, le forza dell’ Easad raggiunse le 1.000 unità, suddivise in reparti sparsi in 15 località diverse della Tessaglia. Nella città di Volos, venne formata un’altra milizia Easad con la gioventù locale e molti contadini. I miliziani dell'Easad vennero utilizzati dalle unità tedesche non solo come interpreti e guide, ma anche come unità ausiliarie durante le loro azioni anti-guerriglia spesso aggregate ai battaglioni di sicurezza greci. Alla fine dell'agosto del '44, la maggior parte dei membri dell'Easad seguì i tedeschi nella ritirata verso la Jugoslavia, aggregati ai reparti della 4a divisione SS Polizei, con la quale restarono a combattere fino al termine della guerra. Takis Makedon venne invece catturato dai partigiani dell'Elas e finì trucidato.

LA POULOS-VERBAND

Il colonello George Poulos fu uno dei primi ufficiali dell'esercito greco a presentarsi volontario nelle forze armate tedesche nella primavera del 1943. Dopo aver riconosciuta la sua fede anti-comunista i tedeschi lo assegnarono al Sonderkommando 2000, un'unità dell'Abwher che operava a Salonicco. Nell'estate del '43, Poulos chiese ed ottenne l'autorizzazione a formare un reparto di volontari greci autonomo sul modello dei battaglioni di sicurezza del governo Rallis. Con alcune centinaia di volontari, Poulos riuscì a formare una piccola milizia di difesa locale, stabilendo il suo quartier generale a Krya-Vrisi poco distante da Salonicco. Da questa base partirono diverse azioni contro le formazioni partigiane nella Macedonia orientale e centrale. Nel settembre del '43, la Polizia tedesca riconobbe ufficialmente l'unità Poulos come parte integrante della sua organizzazione in Grecia, assegnando al suo quartier generale un reparto composto da soldati ed ufficiali tedeschi per coordinarne meglio l'azione. I volontari della formazione Poulos indossavano uniformi tedesche ed erano equipaggiati con armi tedesche; solo il colonello continuò ad indossare la sua divisa da ufficiale del genio dell'esercito greco. Nel gennaio del '44, il battaglione volontari Poulos ricevette un altro centinaio di volontari greci, provenienti dall'isola di Creta. Questi volontari facevano parte dell'unità Shubert, dal nome del sergente Fritz Shubert che la comandava. L'Elas a partire dalla primavera del '44, cominciò ad interessarsi in modo particolare alla Poulos Verbande, con una serie di operazioni per il suo annientamento. La formazione era diventata famosa per per la sua determinazione nella lotta contro le forze comuniste. Nell'aprile del '44, i partigiani attaccarono Verria, dove era stato trasferito il quartier generale dell'unità, sorprendendo i miliziani mentre pranzavano. Furono uccisi circa 100 volontari, ma Poulos riuscì a scappare. Fu l'inizio di una serie di durissimi scontri all'ultimo sangue, con perdite notevoli da entrambi le parti. Nell'agosto del '44, l'unità ritorno ad acquartierarsi a Krya-Vrisi, per poi seguire le forze tedesche in Jugoslavia nell'agosto del '44. La Poulos Verband venne inviata a nord di Lubiana nell'ottobre del '44, riorganizzata come un battaglione di polizia ausiliaria, ed impegnata contro i partigiani comunisti slavi. Nel marzo del '45 Poulos ed i suoi uomini vennero trasferiti in Austria occidentale. Con la fine della guerra, Poulos e Shubert vennero estradati in Grecia e nel 1946 finirono impiccati per crimini contro l'umanità.

I ribelli attaccano

Tra l’aprile del ’43 e la primavera del ’44 i comunisti dell’Elas riuscirono ad eliminare fisicamente qualsiasi altro movimento partigiano, alfine di poter decidere da soli il futuro assetto politico del paese. Gli inglesi da parte loro continuarono ad appoggiare il governo greco in esilio a Londra per la restaurazione della Monarchia nel paese non fornendo alcun appoggio politico e militare ai comunisti dell’Elas. All'inizio di settembre del '44 i tedeschi iniziarono a ritirarsi dal territorio greco, lasciando i Battaglioni di sicurezza e le forze della Gendarmeria a fronteggiare da soli i partigiani comunisti. Gli attacchi delle forze comuniste iniziarono a sud nel Peloponneso. Pyrgos fu la prima città del Peloponneso a cadere nelle mani dei comunisti, l'8 settembre, dopo violenti scontri. A Meligala i reparti del III° Battaglione volontario della Gendarmeria si ritrovarono circondate dalle forze dell'Elas e sottoposti a ripetuti attacchi per ben tre giorni, dal 13 al 16 settembre. Nell'ultima giornata le munizioni si esaurirono e le difese vennero travolte. Quasi tutti i difensori superstiti finirono giustiziati insieme a molti civili accusati solo di essersi rifugiati dentro la città. Furono giustiziate in totale quasi 2.000 persone. Dopo Meligala fu la volta di Gargalianoi presidiata dal V° Battaglione. Dopo due giorni di combattimenti, i gendarmi greci riuscirono a ritirarsi verso il porto di Pylos e da qui incalzati ancora dai comunisti fuggirono via mare verso le isole dello Ionio.

L'arrivo degli inglesi e la guerra civile

Verso la fine di settembre le restanti forze di sicurezza greche si ritrovarono circondate a Patrasso. I ribelli avevano circondato la città, ma non osavano attaccare, per evitare perdite. Nel frattempo dopo che i tedeschi avevano abbandonato Atene, gli inglesi sbarcarono un corpo di spedizione per opporsi alla presa di potere comunista ed appoggiare il capo del governo Papandreu rientrato dall’esilio. Il 1 ottobre le forze greche a Patrasso si arresero agli inglesi, e le forze comuniste dovettero essere allontanate con la forza. Le guarnigioni difese ancora dai volontari greci continuarono a resistere ostinatamente ai ribelli in attesa dell'arrivo degli inglesi. Alcune guarnigioni resistettero mesi, altre caddero dopo alcuni giorni. All'inizio di dicembre del '44, le forze dell'Elas controllavano quasi tutto il territorio greco. Le uniche aree sotto il controllo inglese erano Atene ed il Pireo. Qui, il governo legale stava tentando di organizzare una nuova Guardia nazionale. L'Epiro era invece sotto il controllo dei guerriglieri dell'Edes. Il 4 dicembre i partigiani comunisti iniziarono ad attaccare le stazioni della Polizia e della Gendarmeria nell'area di Atene. L'intento era quello di rovesciare il governo appoggiato dagli inglesi, prendere il controllo della capitale ed istituire uno Stato comunista in Grecia. Nello stesso tempo, elementi di tre divisioni di guerriglieri iniziarono trasferirsi dalle province adiacenti nell'Attica, mentre altre forze comuniste iniziarono un attacco su larga scala contro le forze dell'Edes nell'Epiro. Per combattere le forze comuniste, gli inglesi utilizzarono anche gli  ex-membri delle milizie greche del governo di Rallis, liberandoli dai campi di prigionia. Nell'Attica le forze a disposizione del governo filo-inglese comprendevano la 3a Brigata da montagna greca (organizzata dagli inglesi e trasferita dal fronte italiano), le forze della Gendarmeria e quelle della Polizia. Queste ultime, considerate all'inizio non molto affidabili poiché avevano collaborato con i tedeschi, si batterono molto bene guadagnandosi la stima degli inglesi. Al momento dell'attacco comunista contro Atene, le truppe collaborazioniste rinchiuse comprendevano 370 ufficiali dei Battaglioni di Sicurezza (nella scuola della Gendarmeria), 600 sottufficiali e soldati delle stesse formazioni (nella Scuola di artiglieria di Goudi) e circa 200 ex-membri del governo di occupazione, inclusi Tsolakoglou e Rallis (nella prigione di Aberoph). Gli ufficiali e i 600 uomini delle formazioni Euzones a Goudi furono organizzati in 9 compagnie circa partecipando alla difesa dell'area e nei combattimenti successivi. I prigionieri di Aberoph si batterono ferocemente per la loro vita quando le truppe dell'Elas attaccarono l'edificio. Armati all'ultimo momento dalle guardie carcerarie, riuscirono fare però ben poco. Molti restarono uccisi nei combattimenti ed i superstiti finirono giustiziati poco dopo dai comunisti. Gli inglesi intervennero con forze aeree e corazzate per reprimere l'insurrezione comunista. In Grecia giunsero come rinforzo due divisioni inglesi, insieme alla 23a Brigata corazzata. Gli scontri durarono fino all'8 gennaio quando gli inglesi riuscirono a sconfiggere definitivamente i comunisti. Un accordo venne siglato il 15 gennaio 1945 nel sobborgo di Barkiza ad Atene, accordo che fece cessare solo temporaneamente le ostilità. L'intervento inglese giocò a favore degli ex-membri dei Battaglioni di sicurezza greci, indispensabili per il nuovo governo greco, per combattere contro i comunisti. Quasi tutti gli ufficiali, i sottufficiali e gli uomini vennero arruolati nella Guardia Nazionale e poi nell'Esercito Nazionale Greco combattendo contro i comunisti durante la successiva  guerra civile (1946-1949).

Bibliografia

M. Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", Ritter editrice

N.D. Christdoulou, "Pro-Axis Security Battalions in Southern Greece", Axis Europa Books

A. Munoz, "Herakles & the swastika: Greek volunteers in the…", Axis Europa Books

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